Atac, il Tribunale fallimentare approva il concordato: nominati i commissari
Raggi entusiasta: “Oggi inizia la rinascita per l'azienda dei trasporti”
Il tribunale fallimentare ha ammesso Atac al concordato, accogliendo la richiesta che la società dei trasporti ha presentato lo scorso 18 settembre. Nominati i tre commissari che dovranno vagliare il piano della municipalizzata: si tratta di Raffaele Lener, docente di diritto commerciale della Luiss, Giuseppe Sancetta, professore di Economia e gestione delle imprese alla Sapienza e Luca Gratteri, dell'Università di Pavia.
Atac ha diffuso una nota in cui annuncia che da questo momento in poi potrà riprendere la piena operatività. Il termine concesso dal Tribunale all'azienda per la presentazione del piano è di 60 giorni, dunque la scadenza per Atac sarà il 27 novembre. Da quel momento in poi, il Tribunale avrà altri due mesi per valutare la proposta ed esprimersi in merito.
“Oggi inizia il procedimento di rinascita di Atac, l’azienda pubblica di trasporti di Roma. Il Tribunale ha ammesso la procedura di concordato preventivo in continuità: si tratta del via libera ad un programma che punta a migliorare le linee, gli autobus, la metropolitana, ridurre i tempi d’attesa, dare ai cittadini i servizi che chiedono, tutelare i dipendenti. È la vittoria dei cittadini” ha commentato il sindaco di Roma Virginia Raggi.
“Ora possiamo portare a compimento quella rivoluzione nel trasporto pubblico che i romani attendono da decenni – ha proseguito Raggi - In questi mesi abbiamo responsabilmente lavorato ad un progetto che secondo i giudici può essere percorribile. Abbiamo avuto il coraggio di intraprendere una strada per mantenere Atac saldamente in mano pubblica tutelando i lavoratori ed evitando lo spettro della privatizzazione invocato o sostenuto da altre forze politiche. Continueremo a lavorare insieme al Tribunale per rendere Atac una società sana ed efficiente. Non ci fermeranno le polemiche di chi vuole svendere la principale azienda di trasporto pubblico d’Europa, un patrimonio che appartiene a noi romani. Le polemiche di chi ha accumulato 1 miliardo e trecento milioni di debiti e ha anche la faccia tosta di fare la morale”, ha concluso il sindaco.
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