Roma

Atac, l'ultima presa in giro: finestrini a led. Chiamale se vuoi emozioni

Tra le stazioni Metro A Barberini e Repubblica i finestrini si animano di video emozionali e di spot

Stazioni chiuse per anni, scale mobili da far paura in compenso l'Atac sperimenta il viaggio virtuale: se siete romani preparatevi a stupirvi perché se il viaggio reale sulla Metro A è un'incognita giornaliera, quello virtuale è garantito.

Scarsa nel servizio di trasporto pubblico, l'Atac torna ad eccellere nelle funzioni che nulla hanno a che vedere con lo spostamento di romani e turisti e inietta una flebo digitale nelle vene, trasformando l'odissea in una esperienza emozionale. Tanto per confondere un po' le idee.

Basteranno due frattali riprodotti sui vetri delle carrozze a ridurre la percezione di disagio di chi viaggia? Per Atac sì, tant'è che ha sottoscritto un contratto pubblicitario nuovo di zecca per la riproduzione di contenuti digitali tra le stazioni di Repubblica e Barberini. Una roba ultramoderna che inizialmente tramuterò il viaggio tra le due stazioni in “viaggio virtuale” tra le bellezze di Roma e poi diventerà un cannone pubblicitario per bombardare gli avventori con spot video tra le due stazioni, quelle più centrali, quelle più ambite per target.

Con un colpo di genio l'Atac cancella il sogno di guardare dal finestrino per volare fuori dal metrò e sostituisce la spazialità con un po' di sana pubblicità. Succede a Hong Kong, Seoul, San Paolo, Singapore e Mexico City e in Europa a Madrid, Barcellona e Zurigo. Tutte città dove gli standard di qualità del trasporto sono superiori a quelli di Roma. Il commento di Giovanni Mottura amministratore unico di Atac è un messaggio chiaro: “Atac è ripartita. E i risultati si iniziano a vedere”. Sì nel mondo virtuale.