“Atac non è credibile”. L'affondo dei Radicali: “Roma allo sbando"
Tpl romano al collasso, i Radicali attaccano: "Credibilità pari allo zero"
Atac senza credibilità e con oltre un miliardo e trecento milioni di debito. I Radicali guidano l'affondo contro l'azienda di trasporto pubblico dopo l'ennesimo bus in fiamme.
Primi promotori del referendum Mobilitiamo Roma, per la messa a gara del trasporto pubblico capitolino, i radicali Riccardo magi e Francesco Mingiardi colgono l'ennsimo "flambus" per sferrare l'affondo contro Atac: "La situazione del trasporto pubblico a Roma ha superato di gran lunga il confine del tollerabile: oggi è andato a fuoco il 15esimo bus da inizio anno, ormai l'unica certezza per i cittadini è che spostarsi coi mezzi equivale, nel migliore dei casi, a un ingresso in una sauna e, nel peggiore, a un viaggio tra le fiamme dell'inferno - si legge in una nota congiunta -Piuttosto che affannarsi nel programmare fino al 2021 il futuro di Atac, con le sue poltrone e il suo bacino elettorale, l’amministrazione dovrebbe preoccuparsi di garantire il servizio pubblico e, soprattutto, la sicurezza dei cittadini. Legare il servizio alle sorti fallimentari di Atac significa dissolvere l’interesse pubblico nell’interesse privato del socio unico di Atac, ovvero il Comune di Roma. La Sindaca, che ha tanto a cuore la democrazia diretta, dovrebbe cogliere l’opportunità del referendum Mobilitiamo Roma dell'11 novembre, sulla liberalizzazione e l’innovazione del servizio di trasporto pubblico locale, per capire davvero di cosa ha bisogno la città. Quel che è certo è che servirebbero mezzi più nuovi e soprattutto nuovi mezzi per incrementare il servizio, ma il fatto che nessuna azienda abbia risposto alla gara per l'acquisto di 320 nuovi bus dimostra che ormai la credibilità di Atac è pari allo zero, e non potrebbe essere altrimenti visto il miliardo e trecento milioni di debito che ha accumulato. Serve recuperare il ruolo della programmazione e del controllo che, dai trasporti ai rifiuti, passando per la non gestione del disagio abitativo e la non lungimirante distruzione delle baraccopoli, manca del tutto a questa amministrazione. Roma è allo sbando perché, di fatto, non è governata".