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Roma
Atac sempre più caos, Simioni ai tranvieri: “Ditemi voi come salvarci”

Atac agonia, verso il fallimento. Anche di idee. Il nuovo presidente Paolo Simioni, autonominatosi anche Direttore Generale debutta tra il popolo dei tranvieri romani con un appello: “Per il rilancio e rafforzamento dell’azienda chiediamo il tuo contributo di idee, suggerimenti e proposte”.

 


L'annuncio insolito, quasi a testimoniare l'assenza di un programma preciso, è comparso questa mattina sull'intranet aziendale. Sembra un sondaggio ma in realtà non lo è, perché per rispondere al grido di aiuto dei nuovi manager chiunque può scrivere e da qualsiasi mail fornendo nome e cognome e numero di matricola, a testimoniare il suo vissuto aziendale, generando così un flusso di messaggi la cui valutazione porterà come minimo alla nascita di un super ufficio dedicato alla lettura delle mail in salsa tranviera. Dal primo all'ultimo autista potranno dire la loro su come salvare azienda, lavoro e stipendio, decidendo se è il caso di rovesciare il debito sui fornitori con il Concordato chiesto al Tribunale, oppure se è opportuno chiudere definitivamente l'esperienza dell'ex municipalizzata e sperare che il Governo, tramite le Ferrovie dello Stato, serva su un piatto d'argento a Virginia Raggi la madre di tutte le soluzioni.
Come sempre accade in Atac, tutto ciò che non è trasporto è sempre ben fatto. La locandina-appello firmata da mister 240 mila euro l'anno è accompagnata da una graziosa lettera infiocchettata in un progetto di alta democrazia partecipativa denominato “Atac riparte con te”. Ovvio che non si menziona “... per andare dove”.
Scrive Simioni: “Come certamente sapete la nostra azienda sta attraversando un momento particolarmente importante della propria vita, una fase dalla quale riuscirà risanata  e rilanciata”. E poi il bla bla con il quale si cambia nome alla procedura fallimentare che si conclude con l'appello: “Perciò abbiamo pensato di chiedere a tutti voi un contributo di idee, suggerimenti e proposte da valutare nell'ambito delle redazione del Piano industriale”.
Conclusione: se volete dire la vostra scrivete a ripartiamo@atac.roma.it. C'è tempo sino al 13 ottobre. E in tema di democrazia partecipativa, affaritaliani.it invita i lettori-cittadini a scrivere una mail al neonato Ufficio Atac, tanto per far sentire come si vive utilizzando tutti i giorni il sistema di trasporto gestito dall'Atac.

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