Roma

Atac, sprechi infiniti: nuova infornata di supermanager al servizio di Mottura

L'amministratore unico di Atac Giovanni Mottura chiama a corte 9 top manager che comanderanno su tutta l'azienda. Nel frattempo dal Comune arriva Giampaoletti

Atac, sua Maestà l'amministratore unico Giovanni Mottura assume alla corte dell'azienda dei trasporti più scassata d'Italia, un esercito di fidatissimo moschettieri. Non basta il concordato fallimentare e non basta neanche l'emergenza Covid e il sovraffollamento su bus e metropolitane: arriva un'infornata di ben 9 super mega manager esterni e a breve si attende la nomina di Franco Giampaoletti, in uscita dal Campidoglio a direttore generale.

Trentadue dirigenti all'attivo (meno 1, sembra che Giuseppe Noia direttore Comunicazione abbia rassegnato le dimissioni) non sono sufficienti a garantire quello che l'Amministratore unico definisce come un bisogno di “assistenza e consulenza nell'analisi strategica e nelle conseguenti decisioni e responsabilità di governo dell'azienda”, così con la disposizione organizzativa n. 10 del 30 ottobre è stata annunciata la costituzione di uno staff speciale, con riporto diretto nella macro aziendale all'Amministratore unico, che avrà il compito di ridisegnare il piano industriale e supportarlo nella sua attuazione. Una specie di manipolo di esperti kamikaze che avranno funzioni di esclusivo supporto. E così i Moschettieri sono pronti ad affilare la spada. Uno di loro sarà un esperto legale, 2 esperti di economia e gestione aziendale, 1 si occuperà di consulenza del lavoro, 1 sarà un grande comunicatore che però potrà essere anche pescato in azienda da una società esterna specializzata, 2 esperti in processi tecnico-manutentivi e infine, 2 saranno consulenti nell'individuazione di “strategie di innovazione in ambito industriale”.

A leggere i profili indicati nella disposizione organizzativa, sembra che i moschettieri saranno esperti più o meno in tutto lo scibile aziendale, tranne che di trasporti locali. E sempre sfogliando il documento interno aziendale non è chiaro se per rispondere all'esigenza di “immediata riconoscibilità e possibilità di incidere sui processo aziendali”, nonché “partecipare a comitati/riunioni”, come si legge dal capitolo “mission” saranno dotati di una speciale divisa fosforescente o basterà il soprabito di Aramis e il “pavone” e il moschetto, anche nella versione “archibugio”. Così abbigliati forse sarà chiaro una volta per tutte chi comanda in Atac.

Dalla disposizione non è dato sapere che tipo di inquadramento contrattuale avranno i 9 top manager e neanche la loro retribuzione. Confidiamo sulla trasparenza del Comune di Roma a guida M5S per avere maggiori dettagli.

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