Roma

Atac, ultimatum concordato: il piano aziendale in tribunale entro fine mese

Incontri fiume tra l'ad Simioni, i sindacati e il Campidoglio in via Prenestina

Sono ore decisive per il futuro di Atac. Nella sede di via Prenestina sono in corso dalla sera di martedì alcuni incontri fiume tra sindacati, azienda e Campidoglio, fondamentali per presentare il piano industriale per il concordato preventivo.

 

Qualcosa bolle in pentola nella sede Atac: la prima scadenza fa ticchettare gli orologi del sindaco Raggi e dell'ad della municipalizzata dei trasporti Paolo Simioni. Entro il 27 novembre va presentata la prima proposta da sottoporre al Tribunale fallimentare, che aveva dato 2 mesi ad Atac per organizzarsi e chiedere pareri agli esperti.

La procedura di concordato fallimentare è infatti stata presentata il 18 settembre scorso e accettata dal tribunale il 27 settembre, quando erano stati selezionati i tre commissari col compito di vagliare il lavoro si Atac: Raffaele Lener, docente di diritto commerciale della Luiss, Giuseppe Sancetta, professore di Economia e gestione delle imprese alla Sapienza e Luca Gratteri, dell'Università di Pavia.

Martedì 21 novembre sera la prima grande riunione a porte chiuse. Dalle 19 alle 2 di notte nella sede Atac di via Prenestina l'ad Paolo Simioni si è potuto confrontare con i segretari generali di Cgil Roma e Lazio, Cisl Roma capitale e Rieti e Uil Roma e Lazio e i segretari della categoria trasporti. Il confronto è poi ripartito nella mattina di mercoledì con due riunioni separate. Secondo quanto si è appreso da fonti sindacali, infatti,  in via Prenestina si sono riuniti organizzazioni sindacali di categoria e Atac, mentre in Campidoglio l'assessore Linda Meleo e i segretari generali Michele Azzola di Cgil Roma e Lazio, Paolo Terrinoni di Cisl Roma capitale e Rieti e Alberto Civica di Uil Roma e Lazio.

Meno di due settimane fa, una nota diffusa dall'Antitrust aveva inguaiato ancora di più la giunta 5 Stelle, mettendo i puntini sulle “i” al caso Atac. Niente affidamenti “in house” senza bandi di gara e soprattutto niente aiuti statali per il nuovo affidamento.

La continuità del servizio di trasporto pubblico locale “potrebbe avvenire in virtù di una proroga della attuale affidamento o tramite un nuovo affidamento in-house. Quanto alla proroga, la Agcm (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) ritiene che, al momento, e nonostante la situazione di grave crisi economica e finanziaria in cui versa Atac, non sussistano le condizioni di emergenza o di pericolo imminente di interruzione di servizio che giustifichino questo tipo di intervento”.