Atac, via al concordato fallimentare. Il prezzo lo pagheranno i dipendenti
I sindacati di base scendono in piazza contro la scelta del Campidoglio
Crisi Atac, il Cda sceglie il concordato preventivo per evitare il fallimento. I sidacati sul piede di guerra: proclamato sciopero per il 12 settembre.
Il verdetto era noto da giorni, ma ora arriva l'ufficialità. Contro la crisi dell'azienda, il CdA di Atac sceglie l'opzione del concordato preventivo. Questa la nota di Atac: “Il CdA riunitosi in data odierna ha individuato nella procedura di concordato preventivo in continuità la migliore soluzione alla crisi della Società, deliberando l’immediata comunicazione all’azionista e convocazione dell'Assemblea dei soci per le decisioni di competenza. Il CdA ha altresì affidato l’incarico di Advisor Finanziario e Industriale alla società Ernst Young, di supporto alla procedura di soluzione della crisi”. Un passo dovuto verso il salvataggio dell'azienda, che ora dovrà cercare, con la mediazione del tribunale, un accordo con i creditori: “‘Oggi abbiamo compiuto – commenta Paolo Simioni, amministrato delegato di Atac - il primo passo concreto per il risanamento e rilancio della Società'".
Nel frattempo i sindacati di base si oppongono alla soluzione trovata per l'azienda attraverso uno sciopero di mezza giornata. Orsa, Tpl Lazio, Faisa-Confail Sul ct, Utl e Fast-Confsal si bloccheranno dalle 8:30 alle 12:30 martedì 12 settembre. Lo stop di quattro ore, spiegano in un comunicato, contesta l'ipotesi messa in campo dal Campidoglio, quella del concordato preventivo, che "metterebbe a serio rischio livelli occupazionali, diritti salariali e normativi dei lavoratori". I sindacati hanno anche sottolineato "la totale assenza di interlocuzione da parte dell'assessorato della Città in movimento e della governance aziendale con le rappresentanze del lavoratori, unici a non venir ascoltati su una questione da cui dipende il loro prossimo futuro".