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Roma
Ater, una perdita d'acqua da 90 giorni. Residenti ironici gettano le monetine

Acqua azzurra, acqua chiara ma soprattutto acqua potabile che scorre. Una fonte inesauribile che zampilla giorno e notte da novanta giorni, e si perde nel terreno davanti a un edificio residenziale di case popolari gestito dall'Ater del Comune di Roma ad Acilia in Via Cesare Maccari abitato da sessanta famiglie, minacciando la stabilità della costruzione e la salute delle persone. Il ristagno ha formato una palude melmosa con zanzare e cattivo odore che i pedoni non possono evitare, perché situata nei pressi di un cancello e dell'ingresso dello studio di un medico di base.
Non è un ruscello e neanche una fonte naturale. Una perdita della quale nessuno vuole assumersi la competenza: l'Acea, l'Ater, il Comune di Roma. Uno spreco del quale i cittadini romani pagano il prezzo. L'acqua ha cominciato a zampillare all'improvviso, i cittadini hanno avvisato l'Ater perché il tubo dal quale il liquido fuoriesce è all'interno di un lotto di case popolari. L'Ater, in cronico dissesto economico, commissariato e sconquassato dagli scandali non riesce a intervenire. I cittadini hanno sollecitato i Vigili del Fuoco che sono intervenuti e si sono limitati a prendere visione del problema, dichiarandosi non competenti: possono solamente chiudere la saracinesca principale e lasciare gli abitanti a becco asciutto. L'Acea non può fare nulla perché il tubo è all'interno di una proprietà privata, esula quindi dalle sue competenze.
Il Comune ha inviato alcuni operai che hanno collocato una rete arancione per mettere in sicurezza l'area. I cittadini continuano a bombardare il Comune e il Sindaco di mail, fax e telefonate ma a parte generiche rassicurazioni non riescono a ricevere un riscontro pratico. Qualcuno nel frattempo ha cominciato a gettare le monetine nell'aria recintata, forse per scaramanzia o forse per chiedere la grazia della riparazione o - come sostengono alcuni- come ringraziamento per la bravura del medico che esercita a pochi metri di distanza.
A questo punto, i cittadini disperati hanno pensato che la soluzione migliore sia metterci una fontanella. Almeno l'acqua continuerà a scorrere ma potrà essere utilizzata per bere.

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