Attentatore Marsiglia, centro islamico di Latina: “Non frequentava la moschea”
Il presidente dell'associazione islamica: “Noi segnaliamo gli estremisti”
Secondo Mohamed Mannai, presidente del centro islamico di Latina, Ahmed Hanachi, l'attentatore che domenica 1 ottobre ha ucciso due ragazze alla stazione di Marsiglia, non era un islamico praticante e non frequentava la moschea della zona.
Secondo le autorità francesi, l'uomo ha vissuto dal 2008 al 2014 ad Aprilia, mentre era sposato con una donna italiana da cui successivamente si è separato ed ora sono in corso indagini per accertare l'assenza di altri estremisti legati a lui nella provincia di Latina.
"Per gente come lui non c'è posto nel nostro centro", ha assicurato Mohamed Mannai, che ha anche chiarito che in più di un caso i membri dell'associazione hanno segnalato alle autorità possibili casi di fondamentalismo islamico. È anche grazie ai membri della moschea di Latina che sono stati espulsi due contatti di Anis Amri, il giovane tunisino autore della strage al mercatino di Natale di Berlino, il 19 dicembre 2016.
"Gente come lui non la vogliamo conoscere - ha insistito Mannai - porta solo guai alla nostra comunità. Quando notiamo qualcuno aggressivo nelle sue posizioni, lo denunciamo all'istante. Sta poi alla polizia fare le indagini e decidere se quella è una persona pericolosa o meno", ha sottolineato.
Secondo Mannai le persone che compiono atti di estrema violenza in nome del Corano come Hanachi sono lupi solitari che non frequentano i centri islamici di quartiere, ma tendono invece a isolarsi, radicalizzandosi.
I fedeli che il venerdì frequentano il centro islamico di via Romagnoli a Latina sono circa un migliaio e Mannai spiega che si tratta per lo più di operai della provincia, che da decenni vivono in Italia, oppure di profughi.