Roma
Autista Atac aggredita da un uomo: gli aveva chiesto di mettere la mascherina
La donna è finita in ospedale con una ferita al volto infertagli dal passeggero con una bottiglia di vetro rotta
Autista Atac aggredita da un passeggero: gli aveva chiesto di indossare la mascherina sul bus. L'uomo, alla richiesta della donna, è andato su tutte le furie ferendola al volto con una bottiglia di vetro rotta.
È accaduto martedì mattina su un bus in zona Colombo, all'Eur. A darne notizia su Facebook l'assessore ai Trasporti di Roma, Pietro Calabrese. “L'uomo ha rotto una bottiglia, ferendo la donna a un occhio. Una violenza inaccettabile - racconta l'assessore -. Solidarietà alla nostra dipendente, aggredita solo per aver preteso il rispetto delle norme anti-Covid. È necessario il massimo rispetto per chi svolge quotidianamente il proprio lavoro, soprattutto in un periodo di emergenza. Con le forze dell'ordine rimane alta e costante la collaborazione per aumentare i controlli sul territorio sia ai capolinea bus, sia nelle stazioni metro”.
“Questa mattina - commentano Isabella Rauti, presidente di Hands Off Woman, Chiara Colosimo, consigliere regionale di Fratelli d'Italia e Giorgia Mitrano esponente di FdI - si è consumato l'ennesimo atto di violenza nei confronti di un dipendente Atac. L'autista, una donna di circa 40 anni, al momento si trova al pronto soccorso con frammenti di vetro in volto per aver chiesto insieme agli altri passeggeri a un uomo di origini africane di indossare la mascherina nel rispetto delle norme Covid. Un fatto di una gravità inaudita accaduto sul luogo di lavoro, questa volta ai danni di una donna. L'azienda e l'amministrazione hanno l'obbligo oltre che il dovere morale di tutelare tutti i dipendenti e in particolar modo le donne che fanno un lavoro di contatto diretto con il pubblico con misure di sicurezza adeguate. Fratelli d'Italia esprime la piena solidarietà a questa donna vittima di violenza - concludono - e si rivolge a tutti i lavoratori dando piena disponibilità ad intraprendere una battaglia affinché questi fatti, che accadono sempre più spesso, non si ripetano più”.