Roma
Autisti Atac aggrediti, sciopero flop: non si difendono neanche tra di loro
Bus in servizio, Metro A e B aperte, la C protesta: lo sciopero di Atac e Roma Tpl contro le aggressioni agli autisti è un fallimento
Autisti Atac aggrediti a Roma, lo sciopero di giovedì 26 settembre è un super flop: bus in servizio, Metro A e B aperte. Solo sulla Linea C le serrande sono state tirate giù. La protesta indetta dai sindacati non ha effetto: i dipendenti non si difendono neanche tra di loro.
Chi si immaginava una Capitale paralizzata, anche se solo per due ore, per lo sciopero di Atac e Roma Tpl contro le aggressioni agli autisti si sbagliava. Il “bollettino” divulgato da Roma Servizi per la Mobilità recita: Metro A attiva (con riduzione di corse); Metro B attiva (con possibili riduzioni di corse); Metro C chiusa; Termini-Centocelle attiva (con possibili riduzioni di corse); Roma-Lido attiva (con possibili riduzioni di corse); Roma-Civitacastellana-Viterbo attiva; bus e tram attivi (con possibili riduzioni di corse).
Insomma lo sciopero indetto dalle sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Usb non ha portato a nulla nonostante fosse stato invocato a gran voce dai dipendenti di Atac, Roma Tpl e Cotral. La protesta di giovedì arrivava a causa dei "gravi eventi lesivi dell'incolumità e della sicurezza" ai danni dei lavoratori del trasporto pubblico di Roma e Lazio. Negli ultimi cinque giorni erano state ben tre le aggressioni ad autisti: quella ad autista Atac, picchiato da una gang di 8 ragazzi sulla linea 042 a Boccea nella giornata di sabato scorso; quella ad un'autista di Roma Tpl ad Acilia lunedì e, sempre nella stessa giornata, un episodio analogo a Quarto di Miglio ai danni del conducente della linea 654. A queste va aggiunta l'aggressione ai danni di un controllore Atac questa mattina nei pressi della stazione Tiburtina.
“Non si può più tollerare che la superficialità con la quale si affrontano i problemi veri dei cittadini, metta in moto una escalation di violenza contro gli operatori dei servizi pubblici, abbandonati anch'essi dall'indifferenza di chi dovrebbe assumersi il compito di garantire uno sviluppo dignitoso nel territorio”, scriveva la Usb in una nota. Chi ha peccato di superficialità oggi sono stati però gli stessi autisti.