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Roma
Autovelox, il record in Galleria Giovanni XXIII: 100mila multe in un anno
Autovelox Celeritas

L'autovelox più cattivo d'Italia. Il rilevatore di velocità “Celeritas”, installato lo scorso aprile nella Galleria Giovanni XXIII, ha battuto ogni record: 100mila multe in meno di un anno. Una valanga di verbali, punti patente decurtati e tanti, tanti soldi nelle casse del Campidoglio.

Un sistema di controllo infallibile che sta colpendo migliaia di automobilisti. Circa 450 multe al giorno per chi supera i 70 km orari. Operativo 24 su 24. Infallibile grazie alle telecamere ad altradefinizione capace di immortalare le targhe in ogni condizione di luce.

Come funziona

Il nuovo sistema monitora l’intera galleria in entrambi i sensi di marcia. Il meccanismo “Celeritas”, infatti, è operativo anche per chi si immette nella galleria da accessi intermedi. In totale sono otto i tutor, quattro per ogni  carreggiata. Il tratto di strada interessato al controllo misura circa 3 chilometri e collega la Farnesina al Policlinico Gemelli. Il limite di velocità da non superare è di 70 chilometri orari.

Record italiano

Come detto l'autovelox Celeritas ha battuto tutti: è l'apparato che ha multato di più nell'arco del 2023. Questo anche perché è stato installato in una delle arterie più trafficate del Paese, dove la velocità è facilmente tendente al superamento dei limiti. Tra i record c'è anche quello della velocità registrata: una porsche pizzicata a 236 chilometri orari di media. Il fatto che Celeritas faccia davvero paura è testimoniato anche dal fatto che il sito ricorsi.net ha dedicato un'intera sezione proprio al rilevatore della Galleria Giovanni XXIII

Le sanzioni

Sulla base di quanto previsto dall’articolo 142 del Codice della Strada, in caso di superamento del limite massimo di velocità di non oltre 10 km/h, la multa va da un minimo di 42 a un massimo di 173 euro. Nel caso di superamento di oltre 10 e di non oltre 40 km/h scatta una multa da 173 a 694 euro. E non è tutto. Qualora il tetto massimo venga superato di oltre 40 ma di non oltre 60 km/h la sanzione amministrativa può andare da un minimo di 543 a ben 2.170 euro E in tal caso può essere sospesa la patente da uno a tre mesi.Se, infine, la velocità massima consentita viene superata di oltre 60 km/h la multa va da un minimo di 845 a un massimo di 3.382 euro più la sospensione della patente da sei a dodici mesi.

Lega all'attacco

Nel 2023 sono state effettuate 900 mila multe ai romani. "Tante, troppe, fatte con quegli autovelox che il sindaco Gualtieri continua a usare come una tassa occulta per coprire i buchi del bilancio comunale. Senza ottenere veri risultati sul fronte della sicurezza e lasciando le strade della Capitale sconnesse e dissestate. Un incubo per la viabilità". Lo dichiara in una nota Davide Bordoni, consigliere capitolino e segretario regionale della Lega nel Lazio. "Gli autovelox possono essere un deterrente ma occorre ripensarne le modalità di installazione e di utilizzo, limitandone l'uso ai luoghi dove sono realmente necessari - aggiunge Bordoni -. I limiti urbani da 30 km/h che sono già presenti in alcune aree di Roma possono essere utilizzati per alcuni e ben determinati tratti della Capitale, ma la vera tolleranza zero contro chi viola i limiti di velocità e mette a rischio la sua vita e quella degli altri con comportamenti spericolati va applicata riformando il codice della strada, intervenendo sul fronte della prevenzione e con maggiore durezza delle pene. L'esame di guida va rafforzato nella sua parte pratica, soprattutto per i più giovani. Le multe per chi si mette al volante in stato di alterazione alcolica, o peggio, vanno inasprite (e pagate), così come quelle per chi usa il cellulare mentre guida. Non ci si può lavare la coscienza su ciò che accade nelle nostre strade semplicemente nascondendo qualche autovelox in più dietro i cespugli. Ci sarà un motivo per cui siamo il Paese con il più alto numero di autovelox in Europa: come mai in altri Paesi Ue ce ne sono meno che in Italia e anche meno vittime sulla strada? Dobbiamo prevenire e salvare vite umane, non fare cassa sulle spalle dei cittadini", conclude Bordoni.

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