Roma
Avanti c'è posto sul carro Lega. Aracri passa con Matteo Salvini
di Claudio Roma
L’ultima new entry potrebbe essere, a meno di clamoroso colpi di scena, Francesco Aracri. E a giorni - comunque prima della pausa estiva - è atteso l’ingresso di Pietro Di Paolo, consigliere regionale del Lazio ex capogruppo del Nuovo Centrodestra e soprattutto marito di Barbara Saltamartini pronto ad abbracciare il verbo di Salvini. Le fila del segretario del Carroccio s’ingrossano di giorni in giorno e l’altro Matteo sembra un vero e proprio redentore della politica, pronto ad abbracciare e ad accogliere nella propria casa tante pecorelle smarrite, soprattutto del Nuovo Centrodestra.
Ma anche ai forzisti le porte non sono precluse, anzi. L’ultimo in ordine di tempo Francesco Aracri, parlamentare ex An, poi Pdl, ora in Forza Italia. Veniva considerato l’uomo forte a Roma e provincia nel settore trasporti. Oggi, resosi conto di lavorare tra le macerie di Fi, ha aperto un dialogo in Noi con Salvini, arrivando a rivendicare il ruolo di segretario provinciale a Roma di un partito che ancora non esiste. Al senatore Raffaele Volpi, il talent che sta facendo campagna acquisti per Salvini a Roma e nel Lazio, avrebbe detto chiaramente: "Se c'è un progetto serio io sono pronto a mettermi a lavorare, ma non è un problema di partiti ma di obiettivi".'
Aracri, dunque, un ex An. Così come sono ex An anche Barbara Saltamartini e Silvano Moffa. Quest’ultimo è stato presidente della Provincia di Roma, poi sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti e parlamentare. In mezzo una lunga esperienza da sindaco di Colleferro. Ha aderito a Noi con Salvini nell’autunno scorso, il 19 dicembre ha partecipato alla conferenza stampa alla Camera nel corso della quale Salvini ha lanciato il suo movimento per il Sud portandosi appresso Giorgio Ciardi, consigliere poi non rieletto del quinquennio Alemanno. Sparito per mesi, Moffa è tornato agli onori delle cronache qualche mese fa, quando si è candidato a sindaco di Colleferro. Quando si dice il rinnovamento. La lista Noi con Salvini è stata sepolta sotto un misero 1,3%, Moffa ha perso e Colleferro è andata dopo oltre vent’anni al Pd. Un capolavoro.
C’è poi il caso della Saltamartini, paragonabile a Elena di Troia per la capacità devastante di far imbestialire mezzo mondo. E’ entrata nella Lega grazie ai buoni uffici di Giorgetti e, soprattutto, alla scissione di Flavio Tosi che ha portato via a Salvini sei parlamentari: tre alla Camera e tre al Senato. Così la presenza della Saltamartini nel gruppo della Lega è stata determinante per evitare di dover chiedere una deroga all’odiata presidente Boldrini per conservare il gruppo a Montecitorio. Barbara abile e arruolata: il passo dagli insulti a chi gridava “Roma ladrona” alla presenza nientemento che a Pontida è stato brevissimo. Eppure ce l’hanno tutti con lei. Barbara Mannucci e Suad Sbai, ad esempio. Le ex parlamentari Pdl non la possono vedere e si lamentano della sua presenza ogni volta che possono. Gelosie tra donne si dirà. Ma non possono soffrirla, secondo quanto si mormora, neppure i senatori Raffaele Volpi e Gian Marco Centinaio, due che non è che si amino particolarmente ma che vanno d’accordo solo per l’idiosincrasia verso la Saltamartini. L’accusa? Sempre la stessa: è una riciclata, non ha un voto perché i voti sono quelli del partito tant’è vero che si è candidata in Sicilia e neanche a Roma. Soprattutto, la Saltamartini vorrebbe fare la portavoce nazionale di Noi con Salvini, lo stesso ruolo che aveva nel Nuovo Centrodestra di Alfano. Della serie: partito che vai, ruolo che ti porti appresso. Ma può una ex alsaziana essere la portavoce politica di Salvini? Di qui i malumori dei leghisti vecchi e nuovi.
A ogni trasmissione tv, poi, c’è qualche esponente di Sel o del Pd che accusa Salvini di aver salvato i rottamati di Alemanno e Salvini ovviamente nega. Meglio dire negava: perché la Saltamartini per anni, praticamente fino alle politiche del 2013 e alle successive elezioni comunali in cui l’ex sindaco Pdl indagato per mafia fu sconfitto, era la persona più vicina ad Alemanno e con lei il marito Di Paolo, ai tempi assessore della giunta regionale guidata da Renata Polverini e ora, come detto, prossimo a passare con Salvini. Insomma, gli ex di Alemanno l’altro Matteo li accoglie eccome. Anche loro a braccia aperte, come ciascun figliol prodigo.
Starebbe per passare con Salvini anche una delle migliori amiche della Saltamartini, Nunzia De Girolamo. In Ncd non si riconosce più, soprattutto dopo aver dovuto lasciare in rapida successione la poltrona di ministro e quella di capogruppo alla Camera. In FI non la rivogliono. Dove andare? Da Salvini, ovviamente, con l’amica Barbara pronta a farle da apripista. L’obiettivo? Far sbarcare Noi con Salvini anche in Campania. Anche in questo caso pronte le proteste: la De Girolamo non avrebbe più consenso, si avvicinerebbe all’altro Matteo solo per riciclarsi. Lo stesso refrain insomma. E qualcuno in Parlamento mastica amaro: “Ma come? Non doveva essere un grande movimento per mettere insieme poca classe dirigente d’eccellenza con forze nuove e civiche che non hanno mai fatto politica?”.