Baby gang massacra coetaneo in metro, arrestati 8 minori romani
Il pestaggio avvenne lo scorso 20 ottobre su un vagone della linea A della metro di Roma
Otto minorenni, di eta' compresa tra i 15 e i 17 anni, sono stati arrestati a Roma dai carabinieri per il brutale pestaggio di un coetaneo avvenuto il 20 ottobre scorso sulla metropolitana.
Teatro dell'aggressione fu un vagone della metropolitana, linea A, tra le fermate Numidio Quadrato e Subaugusta: un sedicenne romano chiese agli adolescenti di non spingere e per tutta riposta il branco si accani' su di lui, colpendolo con calci e pugni. Il ragazzo cadde a terra e fu portato in ospedale con la frattura di una vertebra e traumi al cranio ed alla spalla e una prognosi di 25 giorni.
Gli arresti sono stati eseguiti, dando esecuzione ad un'ordinanza, che dispone misure cautelari con l'accusa di lesioni personali in concorso, aggravate dai futili motivi, emessa dal Gip del Tribunale per i Minorenni di Roma su richiesta della locale Procura della Repubblica.
La ricostruzione
Dai primi accertamenti effettuati dai Carabinieri della Stazione Roma Cinecittà che intervennero sul luogo del pestaggio, la causa scatenante la violenza sarebbe stato l’invito della vittima, 16enne romano, a non essere spinta durante la salita sul vagone della Metro, in quel momento affollatissima. Dopo l’aggressione, i componenti del branco scesero dal treno alla prima fermata utile e fecero perdere le proprie tracce, lasciando il coetaneo ferito a terra che, portato in ospedale, riportò la frattura composta di una vertebra e diversi politraumi al cranio ed alla spalla.
La successiva attività di indagine dei Carabinieri, basata sulla visione dei filmati dei circuiti di videosorveglianza installati nelle stazioni della metropolitana ed all'interno del mezzo di trasporto, ha consentito di ricostruire l’intera dinamica dell’evento. Dagli stessi filmati, alcuni dei componenti della baby-gang sono stati riconosciuti dai Carabinieri, in quanto già noti perché coinvolti in episodi analoghi. Le testimonianze raccolte hanno infine permesso di confortare ulteriormente il contenuto dei filmati e di risalire alla identità di tutti i componenti del gruppo nel giro di 48 ore dall'evento, anche grazie al ricorso degli accertamenti alla banca dati e alla consultazione dei profili social degli indagati.
Le risultanze delle indagini sono state trasmesse alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Roma che ha avanzato la richiesta di applicazione di misura cautelare. Il Giudice per le indagini preliminari, concordando con il quadro probatorio, ha emesso una ordinanza di custodia cautelare nei confronti degli 8 minori, di cui 5 sono stati collocati nelle Comunità di Roma, L’Aquila, Viterbo e Chieti, i restanti 3 sottoposti all’obbligo di permanenza in casa.
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