Roma
Baglioni: Sanremo 2019 e l'addio al festival. Beatrice 241: “E' nelle carte”
Il lato oscuro del carattere di Baglioni: è un pigro che può diventare terribile come quelli del segno del Toro
di Beatrice 241 *
Nell’edizione 2019 del Festival di Sanremo, Baglioni riuscirà ad eguagliare il successo avuto nel 2018 grazie alla sua formula, rivelatasi già vincente, di mettere la musica, e solo la musica, al centro della kermesse.
L’esperienza della 68° edizione del Festival, conclusasi con una media di circa 10mila telespettatori, pari ad uno share del 52,16, ha lasciato all’artista la certezza di aver fatto un ottimo lavoro ma, nonostante ciò, l’impegno per la 69° edizione risulterà stressante tanto da esporlo al rischio di vere e proprie crisi di nervi.
Il risultato è comunque già scritto nelle mie carte e un asso di spade pone il sigillo della fortuna sull’evento. Non ci sarà però un terzo festival a guida Baglioni, mi aggiungono poi le mie napoletane, perché si intravedono altri progetti nel futuro dell’artista.
Claudio Baglioni è nato sotto il segno del Toro, il 16 maggio 1951, e ciò lo rende un vero gentleman, calmo e mansueto capace però di diventare terribile se qualcuno suscita in lui la collera (come l’animale che rappresenta il segno astrologico) Credetemi, succede raramente, ma in quel frangente il poeta languido, che ci ha fatto innamorare con la sue canzoni, sa dimostrarsi come una vera e propria belva.
La sua carriera artistica è stata lunghissima, capace di sopravvivere a cambi epocali di costume e di pensiero ma, nonostante ciò, Claudio Baglioni ha sempre lasciato separata la sua sfera privata da quella pubblica tanto che raramente è stato oggetto di gossip. Solo tre i suoi grandi amori: un figlio, una compagna ed un’ex moglie nella sua vita privata, poi un’attrazione grandissima per la musica utilizzata, nel tempo, per far vibrare quegli attimi di vita che è riuscito a cristallizzare nelle sue canzoni. Questi gli elementi principali della sua esistenza vissuta con serenità e con una dedizione completa verso il suo lavoro.
Le carte mi descrivono poi un altro lato del suo carattere, praticamente oscuro a chi segue solo la sua “vita pubblica”: Claudio Baglioni è un pigrone. Non ama la mondanità ma, potendo scegliere, preferisce indossare le ciabatte e starsene sul suo divano, piuttosto che frequentare serate tra gente chiassosa. La casa, una chitarra, carta e penna per scrivere o un libro da leggere, è ciò da cui è veramente è difficile staccarlo.
In questa sua “tana” c’è posto solo per i suoi affetti e per gli amici veri: pochi, selezionatissimi, eterni perché con loro, negli anni, ha coltivato un feeling, oggi per lui fondamentale. Claudio ha costantemente bisogno infatti, di sentirsi rassicurato nel verificare nell’altro una fedeltà affettiva pari a quella che lui è pronto a riconfermare ad un amico in ogni istante.
L’asso di coppe mi descrive inoltre una cosa interessantissima: Baglioni ha un’attrazione innata verso il bello. Tutto il bello, sia quello che può offrire la natura che quello che si può cogliere ogni istante intorno a noi. Ha per questo la capacità di non passare con indifferenza davanti ad un tramonto, di gustare fino in fondo una buona pietanza, un sapore nuovo, di assaporare l’odore del mare o di emozionarsi davanti ad un’opera d’arte. Ama il bello, quello che nulla ha a che vedere con il lusso o con lo sfarzo, e di questo si circonda perché il suo senso estetico non gli permetterebbe mai di vivere in un posto ai suoi occhi brutto o di vedere riflessa nello specchio un’immagine di sé che non rappresenti appieno il “bello” che è in lui. Anche l’olfatto e il tatto, insieme a tutte le altre esperienze sensoriali sono per Claudio canali di contatto con il “bello” in cui ama immergersi continuamente, pena una sorta di sofferenza fisica che pian piano lo sfianca e lo porta lontano.
C’è poi un altro elemento che mi suggeriscono le mie lame: quel suo bisogno ricorrente di silenzio e solitudine in cui s’immerge per cercare risposte ai suoi interrogativi più intimi sul senso di questa vita che lui proiettata verso un’eternità che, in alcuni momenti, gli appare chiara e scontata mentre in altri stenta a definirla, accumulando quesiti e dubbi ai quali la sua mente vuole trovare risposte magari sfidando i misteri dell’occulto e dell’esoterismo oltre che della religione.
*Beatrice 241 è una donna fervente cattolica, appassionata di lettura delle carte