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Roma
Bambin Gesù, salvati due bambini con un solo donatore di fegato. Il primo caso

Salvati due pazienti con un solo donatore, ecco il trapianto di fegato con tecnica domino.

 


Il complesso intervento, il primo del genere in Italia, è stato realizzato dai medici e chirurghi dell’Ospedale Bambino Gesù su due pazienti pediatrici. Grazie a questa metodica è stato possibile trasformare il primo ricevente in donatore, mettendo il suo fegato appena asportato a disposizione del secondo. 
I pazienti sono due adolescenti, affetti da due malattie diverse e da tempo inseriti nella lista di attesa per trapianto di fegato. Entrambi i trapiantati hanno superato positivamente il decorso postoperatorio e sono stati dimessi da alcuni giorni.

Il primo paziente, che ha ricevuto l’organo da un donatore cadavere, era affetto da leucinosi, una malattia metabolica genetica recentemente inserita tra quelle sottoposte a screening neonatale obbligatorio. Può manifestarsi già nei primi giorni di vita con difficoltà nell'alimentazione, e, se non riconosciuta e trattata adeguatamente, causa un'encefalopatia progressiva. Una dieta a ridotto contenuto proteico consente di controllare la malattia, ma non impedisce lo sviluppo di crisi di scompenso metabolico che, oltre a mettere in pericolo di vita il bambino, possono causare danni neurologici irreversibili. Nelle persone affette da questa malattia, dovuta ad un errore congenito nel metabolismo degli aminoacidi, il trapianto del fegato si rivela una soluzione terapeutica molto efficace, in quanto permette di tollerare una dieta pressoché normale e riduce il rischio di complicanze neurologiche.

Il secondo paziente era invece affetto da una cirrosi biliare cronica, ed era in gravi condizioni cliniche. L’atresia delle vie biliari è una malattia che provoca l'infiammazione e l'ostruzione dei dotti biliari che trasportano la bile dal fegato nell’intestino. Anche in questi casi il trapianto di fegato rappresenta la strategia di intervento più efficace. I chirurghi del Bambino Gesù hanno quindi asportato il fegato del paziente affetto da leucinosi, applicando particolari accorgimenti tecnici, e lo hanno riutilizzato per il secondo paziente. La leucinosi infatti non altera le funzioni principali del fegato ed il ricevente non corre il rischio di sviluppare la malattia metabolica.
La tecnica di trapianto domino è una forma particolare di trapianto da vivente, che può essere applicata solo in casi selezionati e presso ospedali dove, oltre alle competenze tecniche chirurgiche ed epatologiche, è presente anche un centro specializzato nella cura delle malattie metaboliche. 

Il primo trapianto domino si aggiunge ad altri risultati recentemente raggiunti da medici e  ricercatori del Bambino Gesù, come la scoperta di nuove malattie metaboliche che possono essere curate con il trapianto, l'applicazione delle tecniche di chirurgia mininvasiva nel prelievo di organi da donatore vivente, ma soprattutto la cura mediante il trapianto di un numero sempre maggiore di bambini. Nell'anno appena trascorso infatti sono stati più di 60 i pazienti pediatrici che sono stati curati mediante un trapianto di fegato o di rene o di entrambi questi organi.

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