Roma

Bambino Gesù, salvato dal trapianto: il piccolo Alex ringrazia con una lettera

I genitori del piccolo, affetto da Linfoistiocitosi emofagocitica, autori di un lungo post su Facebook

Un viaggio disperato fino a Roma, all’ospedale Bambino Gesù, in cerca di una cura. Trasferito a novembre e poi operato, il piccolo Alex “ringrazia” con una lettera dopo il travagliato trapianto.

 

Dietro alla lettera pubblicata via Facebook, scritta in prima persona, si nascondono ovviamente i genitori del bambino, che salutano e ringraziano tutte le persone che le hanno accompagnate in questo difficile percorso. “Ciao a tutti, adesso che con mamma e papà siamo più che mai pronti ad affrontare anche questa seconda fase del percorso trapiantologico, ritenevamo doveroso ringraziare, una ad una, tutte le persone che abbiamo conosciuto nella nostra avventura”.

Il piccolo, affetto da Linfoistiocitosi emofagocitica,  ringrazia quindi tutte le persone "che ci hanno donato un sorriso, regalato una speranza e insegnato che si deve sempre lottare anche quando la vita cerca sempre di buttarti al tappeto continuando ignobilmente a riservarti prove difficilissime". "La forza che ci avete trasmesso con i vostri messaggi, con le vostre preghiere, con i vostri sorrisi e con i vostri abbracci è stata per noi un stimolo a non mollare - si legge nella lettera - Non vi conosciamo tutti personalmente, ma avete tutti conquistato, indistintamente, parte del nostro cuore e sarete sempre parte della nostra vita, sebbene avrei preferito che le nostre strade si fossero incrociate in maniera diversa".

"Tante volte mi sono chiesto perché a me, cosa avessi fatto di male per meritarmi tutta questa sofferenza - prosegue - e solo ora l'ho capito: dovevo essere testimone del successo della scienza, del trionfo della solidarietà, del primato dell’amore e della vittoria su di una malattia genetica rara come la Linfoistiocitosi Emofagocitica che mi voleva strappare da tutti voi". "Il primo ringraziamento va a tutti i vecchi, i nuovi e i futuri iscritti al registro dei donatori di midollo osseo, a tutti quelli che per me rappresentano i veri super eroi di questa avventura, non solo per un giorno, ma per tutta la vita. - si legge nel post -. Unitamente ai genitori di questi vecchi, nuovi e futuri iscritti al registro dei donatori di midollo osseo, perché alla fine la 'cultura del dono' fa parte dell’educazione che un genitore impartisce ai propri figli".

Nella lettera Alex ringrazia tantissime persone: "anche chi non potendo iscriversi ha condiviso l’appello lanciato da mamma e papà, siete in troppi, non riuscirei mai a fare un elenco senza dimenticarne più di uno di sicuro". "Ci scusiamo per il post così lungo ed articolato ma soprattutto per aver di sicuro dimenticato, non intenzionalmente, qualcuno". Firmato: "Alessandro Maria (per tutti Alex) mamma Cristiana e papà Paolo anche a nome di tutti i malati che col vostro gesto d’amore avranno una speranza in più per poter guarire e vivere una seconda volta".