Roma
Banda della Magliana, intercettazioni della Dia: "A Roma la politica è mafia"
Decine di intercettazioni nell'ordinanza: "Coi politici ci si mette sempre d'accordo, basta pagare e ti si aprono tutte le porte".
Decine di pagine di intercettazioni. Specialmente ambientali e quindi considerate le più genuine dagli inquirenti. Parole che rappresentano quello che sta accadendo a Roma da anni, proprio dagli anni della Banda della Magliana e fino a oggi, passando per Mondo di Mezzo e le inchiestone che hanno portato alla ribalata un sistema capitilono per elargire soldi in cambio di appalti e favori.
"Perché la politica là è la mafia... là se vai a Roma politici onorevoli tutti corrotti... perché è proprio la politica di Roma che è così...". Così parlava uno degli indagati nella maxi indagine della Dia e della Dda di Roma che ha portato a 18 misure, 16 in carcere e due agli arresti domiciliari, e a sequestri per oltre 130 milioni di euro.
L'ordinanza del Gip
Un’intercettazione riportata nell’ordinanza del Gip di Roma che sottolinea come questa sintetizzi “in maniera esaustiva l'essenza del sistema capitolino”. Le accuse contestate a vario titolo e a seconda delle posizioni sono di associazione a delinquere con l'aggravante mafiosa, finalizzata a commettere reati di estorsione, usura, armi, fittizia intestazione di beni, riciclaggio, autoriciclaggio e reimpiego in attività economiche di proventi illeciti, aggravati dalla finalità di aver agevoltato i clan.
Anche la moglie del calciatore
Tra le persone indagate anche una figlia di Anna Betz nota come Lady Petrolio e già coinvolta in altre indagini, e l’ex calciatore Giorgio Bresciani. Un “sistema amalgamatosi nel tempo” degli interessi delle “associazioni di tipo mafioso che si muovono nell’area metropolitana capitolina. Roma storicamente rappresenta il punto di contatto tra imprenditori a, politica e mafie”, scrive il gip. Un altro indagato sempre intercettato diceva “... a Roma faccio proprio la carne di porco, faccio proprio lo schifo ... ricorda quello che ti dico io... a Roma faccio proprio schifo... mentre qui ho dovuto mettere le pedine, li già sono pronti … ho avuto le licenze in 21 giorni su una società nuova...”.
Le frasi chiave
"Qua so tutti maiali e te li compri co' du spicci", diceva un altro. "A Roma hanno provato a cappottà tutto con le inchieste ma non è successo niente, tutto funziona come prima", scherzava un altro facendo riferimento al naufragio delle accuse di quella che fu Mafia Capitale. E poi ancora: "Piamose tutto, serve un traghetto per portà tutti sti sordi". "Coi politici ci si mette sempre d'accordo, basta pagare e ti si aprono tutte le porte".