Roma
Banda della Magliana: la gioventù “accattona” che divenne criminale
La genesi della Banda della Magliana nel libro “La peggio gioventù” di Francesco Crispino
di Patrizio J. Macci
I romanzi sulla “Banda della Magliana”, sodalizio criminale che ha spadroneggiato sulle strade della Capitale dalla seconda metà degli anni settanta, hanno praticamente invaso il mercato editoriale dopo il primigenìo successo di “Romanzo Criminale” che ha avuto trasposizioni in tutte le salse. Francesco Crispino però, con il suo “La peggio gioventù – La genesi della Banda della Magliana” (Newton Compton editore), ha realizzato qualcosa di nuovo.
L’autore ha disegnato uno story-board usando il medium linguistico invece della matita e dei colori. La vicenda criminale dei protagonisti è solo il pretesto per raccontare la città di quegli anni che l’autore dimostra di conoscere nelle sfumature più profonde. Così la storia di Sergio, piccolo boss del quartiere Tor Marancia promessa del pugilato presto tramontato, e di Danilo detto “Il Camaleonte”, criminale in carriera, sono la trama sbozzata a carboncino usata per raccontare la moda di quegli anni, le musiche, il linguaggio “coatto” dei borgatari romani, il cinema nei quali si poteva ancora fumare, i “pischelli” con la camicia aperta sul petto e la catena d’oro in bella vista, le motociclette Kawasaki sempre pronte fuori dalla bisca di quartiere per andare a mettere a segno un colpo o per vendicare una stortura.
Sono la “peggio gioventù” che abbia mai solcato i marciapiedi di Roma, i figli delle case popolari e della fame di vita. Le donne nella storia occupano un posto di primo piano: Chiara e Fabiana sono due ragazze la cui vicenda umana è tracciata dalle righe di coca che ottunde i loro sensi.
Erano criminali ma una razza di delinquenti genuini della quale non si può fare a meno di innamorarsi. Quando proveranno a strutturare in maniera militare la loro attività criminale (“piamose roma”), finiranno schiacciati da forze oscure soverchianti. I sogni di protagonismo di un gruppo di “accattoni” morirà nell’alba livida della Capitale che tutto inghiotte e cancella. L’Italia sta per cambiare per sempre, gli “anni di piombo sono alle porte e le vicende degli appartenenti alla banda della Magliana finiranno inghiottite nel gioco della politica. Ma questo è il proseguio della storia e non sappiamo come e se l’autore deciderà di raccontarlo in un altro volume.
Un romanzo da leggere riga per riga a voce alta ma “ad occhi chiusi”, come se si entrasse in una macchina del tempo.