Belle Arti, Frosinone punta sulla moda. Laureati in Fashion Design, alla "Statale"
di Patrizio J. Macci
Frosinone cittadina di quarantamila abitanti a un tiro di schioppo dalla Capitale, compare sui media nazionali per la squadra di calcio recentemente approdata in serie A e nelle statistiche per il record di inquinamento atmosferico. Pochi sanno che ospita un'Accademia di Belle Arti che non ha nulla da invidiare a strutture apparentemente più blasonate.
Nei suoi banchi studiano quasi 600 studenti provenienti da tutto il mondo. È stata la prima in Italia ad attivare un corso dedicato esclusivamente al "fashion design". Offre una variegata serie di indirizzi di studio: pittura, Scultura, Decorazione, Grafica d'Arte, Scenografia, Media art, Graphic design, Fashion Design, Comunicazione e valorizzazione del patrimonio artistico. Dopo la partecipazione alla manifestazione Altaroma con i modelli ideati e prodotti dagli studenti e l'apertura del nuovo anno accademico, abbiamo rivolto alcune domande sul perché uno studente dovrebbe scegliere l'Accademia di Belle Arti di Frosinone, e su quali sono le prospettive del "dopo" al professor Giuseppe Iaconis titolare del corso di "Fashion".
Professor Iaconis, quando nasce il corso di Fashion design e quali sono le caratteristiche del corso di laurea?
"Il corso di fashion design di Frosinone è il primo corso statale di fashion in Italia. Dal 2002 il corso si muove con un triennio e un biennio specialistico per formare studenti nel settore moda, con un attenzione particolare alle diverse professioni legate al fashion system. Il corso lavora sulla metodologia e sulla progettazione di capi d’abbigliamento e accessori. Viene data molta importanza alla ricerca visiva e tattile, alla creatività degli studenti e la ricerca per una nuova tipologia da applicare ai diversi settori dell’abbigliamento. Non facciamo stile, la volontà è quella di creare giovani designer in grado di curare un prodotto dall’inizio alla fine del processo creativo, includendo comunicazione, fotografia, illustrazione e prototipazione".
Che differenza c'è con le scuole di moda e le accademie presenti a Roma e nel resto d'Italia?
"La differenza sostanziale con le altre accademie di moda è la didattica e lo stretto rapporto che si crea tra studente e docente. I ragazzi vengono seguiti e accompagnati nel percorso formativo che può terminare con un triennio o continuare con una laurea specialistica nel biennio. Da non sottovalutare, in tempi di crisi, il fatto che siamo un accademia statale e diamo la possibilità a tutti di poter studiare e affermarsi in un settore che non dove essere destinato ad un'elite di persone. Sono dell’idea che non si dovrebbe mai smettere di studiare e di fare ricerca, soprattutto in un ambito creativo e progettuale. Credo che al giorno d’oggi sia importante specializzarsi in un settore, il biennio specialistico di Fashion aumenta la professionalità dei ragazzi e li porta, con il final work a confrontarsi con la progettazione di una collezione e la pubblicazione con la sfilata finale nella manifestazione organizzata da Altaroma".
Perché la scelta di investire in Altaroma, solo visibilità?
"Ritengo sia importante dare un opportunità agli studenti più meritevoli del secondo anno del biennio specialistico. Formare delle persone vuol dire renderle capaci di muoversi in un ambiente che non sia solo universitario ma anche lavorativo e professionale. Essere pubblicati e trovarsi a dover gestire una collezione, l’evento moda e i media credo sia un ottimo modo per avvicinare i ragazzi al mondo del lavoro. Abbiamo iniziato con l’edizione di Gennaio 2010 e abbiamo continuato fino all’edizione ultima del 2016. La prima edizione vide la pubblicazione della tesi di una studentessa che oggi è uno dei creativi di punta dell’azienda storica Fiorentina Malo. Andando avanti e per aumentare il livello, creeremo per le prossime edizioni un concorso interno per selezionare le teste migliori. Comunque oltre ad Altaroma, abbiamo partecipato a diversi eventi nel Lazio e in italia. "Fashion in Paper" e Il "Salone del mobile" a Milano, numerosi concorsi di settore, anche con diverse affermazioni, collaborazioni con aziende di settore come Arken e Klopman, leader nei settori di allestimento e produzione di tessuti tecnici. Abbiamo avuto inoltre la fortuna di ospitare nella nostra Accademia diversi nome importanti nel panorama di arte e moda tra cui una figura importante e storica come Roberto Capucci".
I vostri studenti riescono a trovare un lavoro dopo aver terminato gli studi?
"Posso dire che diversi nostri studenti hanno preso ruoli importanti in aziende leader o presso designer conosciuti, Malo, Moschino, Aloisio, Frankie Morello, Iceberg, Gareth Pugh, sono solo alcuni dei nomi presso cui i nostri studenti lavorano".
Cinque studenti appena diplomati (Erica Omallini, Misa Nakamura, Lin Lin, Giulia Papili e Valentina Romaggioli) hanno presentato durante AltaRoma il loro concept “Habitus - Anarchitetture per il corpo”. Per l’Accademia frusinate è stata la quarta partecipazione consecutiva.
Tra gli eventi organizzati ogni anno spicca la rassegna a cura del direttore dell'Accademia, il professor Luigi Fiorletta: i "Giovedì dell’Accademia". Un vero fiore all’occhiello che si è ritagliata un ruolo di primo piano nella programmazione culturale nazionale. Tra gli ospiti d’eccezione, il regista Matteo Garrone, Flavio Caroli, Fabrizio Plessi, Riccardo Vannucci, Francesco Rutelli e Fabio Sargentini. Senza dimenticare l’artista Bruno Ceccobelli e il filosofo Mario Perniola.