Bengalese pestato a sangue, resta il carcere l'aggressore 19enne
Durante l'interrogatorio, il giovane si è avvalso della facoltà di non rispondere
È stato convalidato il fermo per A.M., il 19enne che la notte tra sabato 28 e domenica 29 ottobre a piazza Cairoli ha picchiato a sangue e insultato un cameriere bengalese. La decisione è stata presa del gip Elvira Tamburelli al termine dell'interrogatorio di garanzia dell'indagato, tenutosi nel carcere di Rebibbia.
Il giovane, che ha preso parte all'aggressione insieme ad altri 4 ragazzi al momento indagati, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
La vittima, che ha ripreso coscienza nonostante i calci e le botte alla testa, ha raccontato di essere stato difeso dalle ragazze del gruppo, che chiedevano ai propri amici di smetterla di infierire sul giovane straniero 27enne. Alla base dell'aggressione ci sarebbe l'odio razziale.
Nella mattina di martedì 31 ottobre l'uomo è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico per la riduzione delle fratture delle arcate orbitarie e quelle del massiccio maxillofacciale. Le sue condizioni sono discrete, anche se l'uomo appare molto spaventato anche a causa della sua limitata conoscenza dell'italiano, che non gli permettono di dialogare con l'equipe medica per chiedere delle proprie condizioni. Sono stati molti i messaggi di vicinanza arrivati per lui dalle istituzioni, Regione Lazio e Comune di Roma.