Roma
Bertolaso, Calenda, Raggi e Di Battista: elezioni Roma, convergenze parallele
Oggi in Corte d'Appello si scioglie il nodo sul futuro di Virginia Raggi. Pd pronto a convergere su Carlo Calenda, FdI su Bertolaso mente l'M5S sogna il ticket
Carlo Calenda contro Guido Bertolaso e tutti e due contro Virginia Raggi, ammesso che passi indenne l'appuntamento con la sentenza di secondo grado per il caso Marra. Nel caso peggiore, si potrebbe scaldare in panchina Alessandro Di Battista, nel segno della continuità dei Cinque Stelle ancien regime.
Per le elezioni Comunali di Roma va in onda la versione 2021 delle convergenze parallele, nel senso che ogni partito alle prese con un candidato che non vuole e gioco forza sul quale dovrà convergere, pena una campagna elettorale a perdere.
Nel centrosinistra a parte lo stesso Calenda, nessuno vuole Calenda sindaco ma l'impasse del Pd sul quale pesa il “caso Marino”, potrebbe suggerire quella “convergenza forzata” in assenza di un candidato di spessore da far entrare in campo nelle prossime ore. E l'ipotesi aleggia nei continui e infiniti webinar ai quali la sinistra romana si sta sottoponendo come se fosse un supplizio al posto di un laboratorio di idee e proposte. Per l'azionista di maggioranza Pd, il teorema Calenda è presto svelato: se vince Calenda vince la coalizione che lo appoggia; se dovesse invece soccombere avrebbe perso solo Carlo Calenda.
Per il centrodestra la “convergenza” è più o meno uguale: al netto delle perplessità di Giorgia Meloni su Guido Bertolaso, l'assenza di un'alternativa vincente, costringerà Fratelli d'Italia a dire sì all'ex capo della Protezione Civile, sul quale ha messo gli occhi Matteo Salvini. Mettere il “cappello” su Bertolaso potrebbe far realizzare alla Lega il sogno dello sbarco su Roma ovviamente non con un candidato diretto ma con una forte presenza all'interno della Giunta di un uomo “leghista”. E non è escluso che la la maglia della Lega possa essere rappresentata da due “player”, un uomo e una donna. Anche in questo caso, Bertolaso sindaco significherebbe una vittoria della Lega. Identico ragionamento porterà Giorgia Meloni a una convergenza parallela, ragion per cui, la leader di Fratelli d'Italia, nelle prossime ore finirà per scongelare il suo veto.
Aria di convergenze anche nel Cinque Stelle, con l'ipotesi ticket Raggi-Di Battista. Se la scure della Procura dovesse punire la Raggi, ecco pronto Di Battista a candidarsi sindaco. In caso contrario correrebbe con la Raggi. Il nome di Di Battista circola insistentemente alla Camera e viene indicato come unica soluzione per far cessare il tormento del veto al terzo mandato.
Era l'inizio degli anni sessanta quando Eugenio Scalfari invento le “convergenze parallele” più tardi attribuite ad Aldo Moro. Sono tornate di moda, oppure non sono mai passate di moda.