Roma
"Bertolaso può farcela se segue l'esempio di Parisi". Giro si appella al centrodestra
"Basta chiacchiere Forza Italia vale il programma"




di Fabio Carosi
Senatore, già vicepresidente del Gruppo di Forza Italia ma anche sottosegretario e "anziano" del partito. Un curriculum elettorale che parte dall'elezioni di Moffa alla Provincia di Roma nel 1998 e che gli porta a dire che su "Bertolaso sindaco di Roma" non ci sono dubbi. E non ci sono dubbi neanche sul modello che deve ispirare il partito e il candidato: "Se fa come Parisi a Milano e si pone come manager che parla alla politica e parla della buona politica, può farcela".
Francesco Giro prova a spazzar via le polemiche che devastano Forza Italia, a partire dai veti interni per finire con lo "strappo della Meloni" che accuratamente non nomina, sino alla lite furibonda tra il coordinatore regionale Fazzone e il "provinciale" Palozzi che qualche giorno fa hanno sfiorato la rissa per una tenzone muscolare su chi doveva decidere i candidati al Comune e nei Municipi.
Giro che di Berlusconi è stato collaboratore vicinissimo e con Alemanno ha giocato a fare la "suocera e la nuora", non sembra turbato dalla divisioni del centrodestra, "anche perché la campagna elettorale come ha insegnato Berlusconi, si decide negli ultimi 30 giorni".
Da buon conoscitore di Roma e della pancia dei romani, è certo che si farà sul serio, quando "i romani che ogni mattina prendono il caffè tra le 7 e le 8 si sveglieranno dal torpore dei loro problemi e affronteranno il tema della campagna elettorale", mettendo a sistema l'esigenza di scegliere. "E qui Forza Italia giocherà la sua partita, perché se è vero che la Raggi arriverò al ballottaggio è vero anche che balbetta e il Movimento ha dato prova di non saper amministrare: basta guardare Pomezia, Livorno e Civitavecchia per capire chi sono e che hanno governato malissimo".
Senatore Giro, è pur vero che Bertolaso ha cominciato male. Secondo lei può farcela?
"La prima cosa di cui non deve preoccuparsi sono i giornali e i giornalisti che fanno il loro mestiere e che cercano lettori. Deve seguire l'esempio di Parisi a Milano, deve porsi come un vero manager che si presta alla politica senza cadere nella retorica dell'antipolitica e preparare una campagna di altissimo profilo. Accanto ai problemi di Roma ci vogliono le proposte ma anche una visione che faccia non dico sognare, ma almeno sperare i cittadini di uscire da questa stagione difficile".
Quindi non basta tappare buche?
"Senta, i romani problemi col traffico, i crolli e le buche ce li hanno dagli anni Cinquanta e chi pensa che i cittadini non abbiano memoria si sbaglia. Oggi c'è bisogno di "un grande balzo" come quello di Mao Tse Tung incentrato su tre punti: economia, ricerca cultura e turismo, poi una leadership politica e un po' di ottimismo e fiducia nel partito che se è vero che è composto da tante anime queste rappresentano la ricchezza che hanno avvicinato i moderati a Forza Italia, un gruppo composto da uomini e donne di esperienza e portatori di sana politica".
Facile parlare di buona politica, però a Roma c'è Mafia Capitale. O vogliamo far finta di niente?
"Intanto Mafia Capitale è un fenomeno ancora mediatico. Sino a quando non si sono condanne è Mafia, come purtroppo la mafia c'è al nord e al sud e io rifiuto l'associazione che c'è tra Roma e la criminalità perché è inaccettabile definire questa una città del crimine. I magistrati fanno i processi, i politici hanno l'obbligo di guardare avanti per ricostruire il rapporto tra cittadini e buona politica. Noi stiamo preparando un piccolo esercito di 400 candidato, tra cui molti volti nuovi e tante donne e tantissimi giovani che sono portatori del germe della politica sana. Chi si mette il saio ha perso la scommessa con l'impegno. Il comandante è Guido Bertolaso che presenterà il programma nei prossimi giorni. E sarà un progetto di grande valore per la città".
A proposito di programmi. Sinora si è visto ben poco.. E' d'accordo?
"Poco e niente. Nessuno ha pensato al valore del Colosseo: 40 milioni di euro l'anno di incassi che si prende la Sovrintendenza nazionale con le spese lasciate ai romani. Su questo bisognerà discutere quando nascerò il Visitor Center che avrà per l'area archeologica lo stesso valore della piramide del Louvre e che metterà fine alla vergogna dei turisti costretti a fare la pipì nel teatro che è vero che si chiama Vespasiano ma che ha bisogno di un centro servizi. E poi c'è l'agricoltura. Tutti si sono dimenticati che Rona è il Comune agricolo più grande d'Europa e che si può fare molto soprattutto in termini di innovazione. Nessuno lo dice, nessuno ne parla. Bertolaso parlerà ai romani e parlerà al mondo".
Se la Raggi è "forte", chi è da battere?
"Giachetti".
E gli altri candidati del centrodestra?
"Insieme hanno deciso per Bertolaso, io spero in un lumicino di responsabilità, in un atto d'amore. D'altronde non serve la matematica per capire, basta l'aritmetica".