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Roma
Bimbi trans e laboratorio, la sfida di Rampelli: “Se il Rettore mi cita sono pronto ad andare in Tribunale”
Fabio Rampelli

Laboratorio bambin* trans a Roma Tre, la bufera non si placa. Ora è Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera che sfida il Rettore dell'Università a spiegare come si paga l'evento e si dichiara “pronto a rinunciare all'immunità “in caso di denucia”.

Rampelli contro il Rettore

Apprendo da nota stampa che l’Università Roma Tre si riserva il diritto di adire le vie legali per tutelare la presunta disinformazione riguardo il laboratorio ‘Bambin* trans’. Bene, se citato a giudizio sarò pronto a rinunciare all’insindacabilità parlamentare, se il signor rettore non impegnerà nella causa i fondi dell’ateneo, per confrontarmi in tribunale pur di difendere il diritto di famiglie e bambini. Nell’attesa spero che il rettore sia disponibile a rispondere a queste domande, per rassicurare i cittadini italiani che sostengono con i propri soldi anche la sua Università". Così il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d'Italia.

"Sette famiglie hanno già deciso di partecipare"

"Nella nota si legge, testualmente, che “le attività proposte durante l'incontro non fanno riferimento diretto all'espressione di genere dei bambini e delle bambine”. Domanda: perché allora usare la parola ‘laboratorio per bambin* trans’ nella locandina dell’evento? Si legge - prosegue Rampelli - che “Le 7 famiglie, che hanno scelto volontariamente di partecipare, svolgono già da tempo attività di questo tipo all'interno di un'associazione”… Di quale associazione parla il Rettore? Nella locandina non compare alcuna associazione, forse ci si riferisce a quella in cui opera la dottoressa Michela Mariotto, che tratta famiglie con figli transgender e che è promotrice del laboratorio stesso?. Si scrive che tali 7 famiglie sarebbero scosse dal clamore mediatico scoppiato intorno a questo laboratorio. Domanda: e della preoccupazione delle altre 15 milioni senza asterischi non si preoccupa nel ruolo pubblico che riveste?".


Tutti i quesiti del vicepresicente della Camera all'Università Roma Tre

"Se è vero che questo laboratorio ‘non è finanziato’ - aggiunge il parlamentare - chi pagherà per il locale, le utenze e gli strumenti utilizzati? A che titolo i bambini si recheranno nel laboratorio per essere trattati da un ricercatore universitario senza puntuali competenze sulla loro condizione anagrafica quando lo Stato paga i loro insegnanti della Scuola primaria e media? È vero che un componente della commissione è anche il capo coordinatore del progetto della Mariotto? Non si configura un conflitto d’interessi? È vero che il Comitato Etico che avrebbe autorizzato il progetto è composto da tre professori emeriti (cioè in pensione) di Diritto internazionale, filosofia del diritto e di Storia contemporanea, oltre a un avvocato penalista e a una docente di Storia del Teatro?"

Rampelli: "Basterebbe ammettere l'errore"

"Se sì - continua il vicepresidente della Camera - possiamo conoscere le attinenze con l’etica, la bioetica e la psicologia? In questo Comitato è garantito il pluralismo ovvero sono presenti tutte le sensibilità culturali? Mi auguro che dopo gli anatemi e le minacce si abbia l’umiltà di ammettere di aver commesso un errore grave e si sospenda il laboratorio che dovrebbe iniziare domani nell’interesse dei cittadini contribuenti. Spero che il Rettore possa rispondere a tutti questi interrogativi. Con o senza tribunale”, conclude Rampelli.


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