Roma

Bioparco, dopo il restauro torna a splendere lo storico portale monumentale

Il portale inaugurato nel 1911 e deteriorato dagli agenti atmosferici e dalle polveri, ma che grazie ad un'opera di restauro è tornato al suo antico splendore

Torna a splendere il portale monumentale all'ingresso del Bioparco di Roma. Un portale inaugurato nel 1911 e deteriorato dagli agenti atmosferici e dalle polveri, ma che grazie ad un'opera di restauro è tornato al suo antico splendore.

È stato inaugurato con un taglio del nastro in grande stile.

Il restyling

L'opera è stata possibile grazie a un accurato restauro conservativo curato e finanziato dal dipartimento capitolino tutela ambientale, sotto la supervisione della soprintendenza speciale di Roma e la sovrintendenza capitolina. Il monumentale ingresso del Bioparco venne realizzato a partire dal 1909 su disegno di Armando Brasini (1879-1965), architetto e urbanista italiano tra i più noti dei primi del Novecento, e Giulio Barluzzi (1878-1953) architetto ed ingegnere. Venne poi inaugurato, insieme all'intero complesso dello Zoo, il 5 gennaio del 1911, nell'ambito delle iniziative dell'Esposizione Internazionale per il cinquantenario dell'Unità d'Italia.Il portale presentava tuttavia elementi di forte degrado dovuti agli agenti atmosferici e all'azione corrosiva dell'accumulo di polveri.

Lavoro complesso

Il risanamento conservativo ha interessato l'intero complesso monumentale e ha comportato interventi di particolare complessità, come la fedele ricostruzione di parti mancanti di alcune statue, ad esempio nel caso del cacciatore dei coccodrilli o del cacciatore di aquile. Anche le statue del leone, della leonessa e le due teste di elefante sono state completamente restaurate. Si è trattato di un restauro ecocompatibile poiché per l'eliminazione di muschi e muffe sono stati utilizzati biocidi a base di olii essenziali, prodotti di distillazione delle piante aromatiche, atossici per gli operatori e per l'ambiente. L'intervento ha avuto una durata di otto mesi, per un totale di 160 mila euro.Al taglio del nastro erano presenti, tra gli altri, l'assessora capitolina all'Ambiente, Sabrina Alfonsi, la presidente della Fondazione Bioparco di Roma, Paola Palanza, e alcuni bambini della scuola dell'infanzia Giardino Incantato.

L'assessore Alfonsi

"Un portale monumentale costruito nel 1911 e che da troppo tempo era in decadenza, una bellezza restituita alla città - ha commentato l'assessora Alfonsi - .Un portale importante per le migliaia di visitatori che vengono ogni anno al Bioparco, ma anche perché sta all'interno di Villa Borghese. Questo restauro fa parte di un progetto di riqualificazione del Bioparco, il comune ha finanziato con oltre 2 milioni di euro il nuovo sentiero della biodiversità, una parte di riqualificazione arborea nell'area centrale del Bioparco. Un luogo quindi sicuramente didattico, di svago, ma anche di ricerca e di tutela della biodiversità di Roma", ha concluso."Siamo molto contenti di questo restauro, è un portale bellissimo, è il nostro ingresso verso il nostro Bioparco, un luogo di tutela e conservazione della Biodiversità, noi ci teniamo moltissimo a rimarcare questo ruolo dei moderni giardini zoologici", sono state le parole della presidente della Fondazione Bioparco di Roma, Paola Palanza, nel corso dell'inaugurazione portale monumentale del Bioparco di Roma. "Siamo molto grati a Roma Capitale e all'assessorato all'ambiente e all'agricoltura per averci sostenuto e finanziato e per avere questa grande attenzione verso le problematiche del Bioparco, che sono un po' peculiari", ha concluso.

Stili artistici

Nel portale si fondono Antico, Rinascimento e Barocco. Sono presenti due padiglioni simmetrici composti da una forte e articolata volumetria a cui si oppone, con un ricercato contrasto, la leggerezza dell'elegante cancellata ispirata a motivi decorativi seicenteschi. Lo slancio verticale dei padiglioni è completato dai gruppi scultorei composti da uomini in lotta con animali pensati per esaltare, oltre la balaustra, la verticalità delle colonne binate. Due teste di elefante scolpite nelle chiavi degli arconi di accesso ai due vestiboli conferiscono un carattere esotico e fantastico al complesso, in sintonia con il clima del tempo. Ad eseguire le statue umane e animali che si ergono sul colonnato fu lo scultore calabrese Vincenzo Romeo (1878-1942).