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Roma
Bloccavano computer con virus chiedendo il riscatto: sgominata banda di hacker

Inserivano il virus criptolocker nei computer delle vittime, mandandolo in tilt. Costringendo poi gli ignari utenti a pagare un ricatto, rigorosamente in bitcoin, per riavere disponibile il proprio pc, pagabile attraverso dietro siti di cambiavalute riconducibili agli indagati. Il tutto per un valore di circa 400 euro per ogni estorsione.

 

Dietro questo complesso ricatto informatico sette persone arrestate dai militari del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria, tutti indagati per i reati di associazione per delinquere finalizzata all’estorsione, alla frode informatica ed all’autoriciclaggio. L’operazione denominata “Virtual Money” ha difatti permesso di smantellare la temibile organizzazione criminale, che, dalle carte ricaricabili, faceva confluire sui propri su conti correnti, nazionali ed esterni, grossi movimenti di denara, per l’acquisto di ulteriori bitcoin. Nei sei mesi d’indagine sono stati ricostruiti i movimenti finanziari transitati per circa 40 carte di pagamento e sono stati ricondotti al modus operandi molti episodio di estorsione, denunciati dalle persone colpite in tutta Italia.

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