Roma

Blues, gospel e protesta contro il Presidente: voci e musiche dall'America

“We shall not be moved, Voci e musiche dagli Stati Uniti (1969-2018)”, l'ultimo libro di Alessandro Portelli: il racconto di una cultura lontana

di Patrizio J. Macci

Mezzo secolo di voci e musiche americane raccolte e selezionate da Alessandro Portelli, uno dei principali esponenti della storia orale internazionale. “We shall not be moved, Voci e musiche dagli Stati Uniti (1969-2018)” SQUILIBRI EDITORE è un imperdibile lavoro certosino e filologico di raccolta, traduzione e recupero.

 

Dalle ballate narrative al blues fino al gospel confluite in un pregevole volume con 4 compact disc allegati percorrendo le strade americane da New York alla California, dal Kentucky all’Oklahoma.

Le prime voci catturate con apparecchi di fortuna sono quelle dei manifestanti durante i moti di dissenso versus Nixon nel 1969; e la protesta è il fulcro di questa raccolta che dà voce allo sciopero dei minatori in Virginia, agli studenti Nativi americani che chiedono terra e scuole. Minuziosamente analizzate nel volume ci sono voci famose, memorabili e sconosciute catturate con registratori di fortuna insieme a sessioni in studio domestiche. Il loro essere sporche è una traccia della genuinità, nulla di precotto in questo volume.

Gli incontri e le storie delle canzoni e di chi le canta, esplorano retroterra e ramificazioni. In coda al volume un reportage fotografico di Giovanni e Vilma Grilli, viaggiatori per le strade e i suoni di un’America vicina alle “radici d’erba” della vita on the road.

È passato mezzo secolo, le prima tracce sonore sono quelle contro un Presidente le ultime contro la diffusione delle armi ma c’è un Paese che continua a esprimere il proprio dolore e la propria rivolta con la musica.