Boldini al Vittoriano, il pittore delle donne che inventò il ritratto glamour
La grande mostra su Giovanni Boldini al Complesso del Vittoriano fino al 16 luglio
di Valentina Renzopaoli
Giovanni Boldini, l'artista che fece scoprire alle donne il loro grande potere, e le convinse a mostrarlo, in mostra al Complesso del Vittoriano fino al 16 luglio.
Centosessanta opere provenienti da una trentina di musei del mondo e da numerose collezioni private, ricostruiscono passo dopo passo il percorso del grande artista italo-francese, protagonista della scena artistica tra Otto e Novecento.
E disegnano il ritratto del pittore amato dalla donne per la sua capacità di esaltare la bellezza femminile, svelare l'anima più intima delle nobili dame dell'epoca, facendo emergere una sensualità celata. Boldini inventa un nuovo modello estetico e lo dipinge, quello di donna emancipata, disinvolta, sensuale, consapevole del suo ruolo nella società; la società parigina della Bella Epoque di cui è uno dei massimi esponenti e narratori.
Tra le principali opere esposte il “Ritratto di signora in bianco con guanti e ventaglio”, la “Signora bruna in abito da sera”, il “Ritratto di Madame Blumenthal“ della Gare d’Orsay. E poi la grande tela dedicata a “Ritratto di Donna Franca Florio”.
Nato a Ferrara, Boldini si è formato sui tavoli di Michelangelo per poi inserirsi abilmente negli ambienti del mercante internazionale Goupil. Dopo un esordio in chiave macchiaiola, l'artista raggiunge la sua piena libertà espressiva dedicandosi al bel mondo parigino, volubile, allegro e spensierato, ma già avviato verso il tramonto.
Tiziano Panconi, co-curatore della mostra insieme a Sergio Gaddi, spiega:“Il percorso disegnato dalla mostra parte da un'approfondita ricerca che ci ha portato a scovare un repertorio epistolario di circa 40 lettere: documenti che hanno puntualizzato molti aspetti sui rapporti tra lo stesso Boldini e le sue modelle”.
“Il nostro obiettivo era quello di realizzare una mostra che desse l'idea di un 'opera unica in grado di rappresentare la sua pittura, caratterizzata da un originalissimo misto di “lasciato e di fatto”. Nelle sue tele viene accostato un disegno quasi fotografico per la precisione del dettaglio, a parti accennate, direi abbozzate. Un mix che è la chiave dell'idea del movimento insita nell'arte di modernissima di Boldini”, prosegue Panconi.
La mostra è stata organizzata sotto l'ediga dell'Istituto per la storia del Risorgimento Italiano, con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, della Regione Lazio e della Fondazione Foedus.
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