Roma

Bollette pazze Acea: speranza duepuntozero. Distacchi lampo, tutti in coda per protestare

di Franco Di Grazia

A Roma oggi è partito il “mega-progetto Acea 2.0”. Non si tratta del lancio d’un veicolo spaziale verso Marte, ma del debutto del nuovo Sistema Informativo (quello vecchio è stato bloccato per 2 mesi) che dovrebbe riattivare tutte le attività (fatturazione, preventivi, lavori, etc.). Inoltre, lunedì 1 ottobre  si amplieranno gli orari d’apertura degli sportelli dell’acqua, della luce e del gas. Intanto, il salone del pubblico di piazzale Ostiense sta “scoppiando”, con centinaia di persone che stanno facendo la fila.

L’USO, I BUCHI E LE SFIDE
Il top management, giovedì scorso, ha organizzato un incontro con il personale degli ATO (le società dei servizi idrici integrati del Gruppo) nella sala conferenze di Tor di Valle. Il meeting ha registrato il coinvolgimento di circa 400 dipendenti, di cui 80 appartenenti alla ibrida “coalizione guida”. La presidente Catia Tomasetti ha elogiato l’impegno profuso nel progetto, voluto e partorito dall’ad Alberto Irace, il quale ha comunicato che altri hanno speso almeno 30 mesi per arrivare alla realizzazione di iniziative di pari complessità, “mentre noi lo abbiamo fatto in 17 mesi”, anche se “il sistema presenterà diversi problemi ed imperfezioni che richiederanno complessi interventi per molti mesi ancora”. La società si sta preparando, ha concluso, “per raggiungere obiettivi di alto livello, che preordinano estese acquisizioni nel settore idrico in Italia, ma anche all’estero”. I Comitati per l’Acqua Pubblica sono avvertiti.

CRITICITA’, DIMISSIONI E RISTRUTTURAZIONI
Intanto, nella sede centrale della mega-utility continuano le riunioni a tutti i livelli. Ad agosto, si sono moltiplicate per il terrore che crollasse tutto. Si è temuto che  Ignazio Marino “non sarebbe tornato dai Caraibi” e che il Consiglio Comunale sarebbe stato sciolto ovvero che il commissario prefettizio potesse insediarsi in Campidoglio. Passata la paura. Le “teste d’uovo” sono state impegnate alla neutralizzazione delle proteste e dei reclami presentati dagli utenti,  infuriati per i distacchi “lampo” delle forniture di acqua, gas e luce; abbandonati a se stessi e senza un’assistenza adeguata a fronteggiare la richiesta aziendale di “immediato pagamento” per ottenere il riallaccio del servizio (anche in presenza di corposi conguagli, senza letture, etc.).  Poi l’attenzione è stata rivolta ad abbassare le tensioni del personale Acea, scontento su tutto, per i cambi d’orario (che colpiscono specialmente il personale femminile e perfino i dipendenti coperti dalla legge 104 oltreché i capi intermedi con orario flessibile, etc.). Agosto infine è stato anche il mese delle “mobilità” e dei pensionamenti anticipati di molti dipendenti (circa 200) e delle somme decisioni su alcuni dirigenti “rimossi dai rispettivi incarichi o licenziati”. Eclatanti sono state le dimissioni “impreviste ed improvvise”, presentate al CDA, dal Direttore Finanziario Franco Balsamo; quelle di Rita Bizzoni (dirigente del custode care e del call centre Acea), dell’ing.Luciano Piacenti (presidente di ARIA, la società dei termovalorizzatori), e quelle di Antonello Giunta ex-ad di Acea Energia spa. Solo il 18 settembre, dalla pubblicazione di 3 Ordini di Servizio si sono scoperti anche i ricollocamenti interni (già decisi il 12 agosto), ed i movimenti sottoscritti da Paolo Tolmino Saccani, AD di Acea ATO5 (Frosinone) e Presidente di AceaAto2 (Lazio centrale) proveniente da Lucca, in cui -tra l’altro- si ufficializzava la “promozione” a capo dell’Area Industriale dei Servizi Idrici Toscani, all’ing. Alessandro Carfì passato il 3 settembre 2014 da Umbria Acque spa a Publiacqua Spa, in sostituzione di Alberto Irace nominato AD del Gruppo Acea (dopo la presentazione al Sindaco Marino da parte della ex-collega, in Publiacqua Spa, Maria Elena Boschi, oggi ministro del governo Renzi). Per chiudere il cerchio, và ricordato che Il Carfì  è anche il marito di Alessandra Cattoi, assessore attuale della giunta Marino. Le “ristrutturazioni”  comunque non sono ancora finite.

L'ONDATA MEDIATICA
Le operazioni futuristiche (se vogliamo abbastanza temerarie) partite pensando al “bene di qualcuno” piuttosto che al “bene comune”, sono state abbondantemente  pubblicizzate (insieme alle cosiddette case dell’acqua) “senza badare a spese”, con una marea d’annunci positivi  ed accattivanti pubblicati su tutti i giornali, su diversi media, via internet e perfino sui teleschermi presenti nelle stazioni della Metropolitana di Roma Capitale. “Annunci belli” indirizzati agli sconvolti cittadini dell’era Marino, martoriati –com’è noto- da infiniti disservizi e dalle bollette pazze. Ma la speranza, come si sa è l’ultima a morire, ed il messaggio mediatico decifra che le pene finalmente stanno finendo. Acea ha messo in campo uno stanziamento di 50milioni di euro, centinaia di consulenti, il coinvolgimento diretto della forza lavoro (vedi sotto il promo autoprodotto lanciato su intranet). I “renzi-nominati”  - arrivati dalla Toscana a Roma- insomma sconfiggeranno i gufi, com’è d’uopo, con una “grande rivoluzione tecnologica”, avvalorata dal (superpagato) guru di Harvard J.P. Kotter, padre della teoria sui Pinguini che “sconfiggono le crisi”.

SALUTE ECONOMICA E CRISI FINANZIARIA
Il settore su cui s’è concentrata l’attività é quello della gestione dei “servizi idrici integrati”, che offrono la garanzia del “monopolio naturale”, di prezzi certi ed amministrati che possono sfruttarsi agevolmente per compensare la “lievitazione esponenziale delle spese”. Ma c’è un ma: il sistematico ricorso alle “milionarie svalutazioni dei crediti” (generate dal malfunzionamento dei sistemi informatici, dal deterioramento del credito ovvero dalla inesigibilità per scadenza dei termini di riscossione), che non basta mai. Gli squilibri si sono ulteriormente aggravati: le “poste attive” ed il circolante ne risentono (malgrado che “teoricamente” il macro-dato dei ricavi si presenti con il segno +). La realtà è preoccupante: in ATO2 spa (idrico Lazio centrale) i crediti a maggio di quest’anno ammontavano a 152 milioni di euro e ad agosto presentavano la spaventosa cifra di 212 milioni di euro non riscossi; in Acea Energia spa i crediti sono addirittura arrivati alla ragguardevole cifra di 1miliardo di euro, a cui vanno  aggiunti i 36 mila reclami pervenuti dagli utenti, che non sono stati lavorati. Tuttavia, il nuovo “energy manager”, proveniente dalla Security Acea, ha trovato un “algoritmo” per risalire rapidamente la china: aumentare del 30% la tariffa elettrica alle Società idriche del Gruppo, con evidente lievitazione del “costo in bolletta del servizio agli utenti” (che non possono scappare dal monopolio naturale).

INFORMAZIONI SUL “BEAUTY CONTEST”
L’aumento esponenziale dei costi per realizzare il Workforce Management (nuovo modo di pensare Acea) ed attivare il “sistema pinguini-WFM” (l’utilizzo di palmari e tablet da parte di tutti i dipendenti operativi Acea, a cui s’aggiungono anche i tablet ed i palmari  per le maestranze delle ditte appaltatrici) giustificherebbe l’uso dell’algoritmo!? Il piano é diviso in “tre macrofasi”: l’Implementazione dei test degli impianti distribuiti, dei grandi impianti e delle grandi opere. Perciò (secondo quanto è dato sapere) per farli funzionare occorrono almeno due applicativi: il software di Syclo per la gestione dei dispositivi mobili e quello di ClickSoftware per la gestione della pianificazione e del dispacciamento delle risorse che non devono presentare “buchi e/o bachi”. Il costo-progetto conosciuto è di 50milioni di euro che (secondo quanto disvelato all’Assemblea degli azionisti di aprile) finanziabile anche con fondi concessi dall’Autorità dell’energia, del gas e dei sistemi idrici, alimentati con un altro “piccolo” aggravio per gli utenti in bolletta. Infine, va evidenziato che non risulta siano state richieste “proposte e soluzioni”  ad altre “società del ramo informatico”, nè notizie di “Bandi Pubblici”, se non quelle relative ai “MegaAppalti Operativi”, partiti a febbraio 2015, di durata almeno pe 5 anni e contestati dai Costruttori Edili che si sono rivolti  all’Autorità Nazionale Anticorruzione, diretta dal Dr. Raffaele Cantone. Attualmente, non si conoscono gli esiti delle gare. Ma è dimostrato che un pezzo rilevante del “progetto Acea 2.0” procede con “affidamenti diretti”.