Bollette più salate per i romani. Acqua, luce, sanità: impennata dei costi
In controtendenza l'istruzione universitaria: calano i prezzi di iscrizione
Bollette salate e carrelli della spesa più costosi: nel 2017 le tasche dei romani si sono svuotate per rispondere ai bisogni primari. Rispetto al 2016 acqua, luce e gas hanno visto un'impennata dei prezzi. Secondo i dati raccolti dalla Uil di Roma e Lazio, la fornitura d’acqua ha subito un incremento del 4,7%, l’energia elettrica del 4,3% e il gasolio per riscaldamento addirittura un più 5,3% rispetto a ottobre 2016. Su una bolletta di 100 euro, insomma, l'incremento è stato addirittura di 5 euro.
Prezzi alle stelle anche per quanto riguarda la spesa. Il carrello costa caro, soprattutto se si acquistano le verdure, che registrano un +8,4% rispetto allo scorso anno e un più 7% rispetto a settembre, mese in cui i prezzi avevano già subito un forte aumento. Anche la frutta è diventata un lusso, con un +2,2% registrato dalla Uil. Si alza, infine, il prezzo del pesce è salito dell'1,7%.
Più cari anche i servizi ospedalieri (+2,4%) e i trasporti. Per raggiungere la Capitale utilizzando il treno si spende il 3,2% in più, mentre i voli diventano quasi proibitivi, con un + 12% rispetto al 2016.
“Gli incrementi dei beni primari che cozzano con lo stato di crisi dei romani, alle prese ancora con chiusure di attività commerciali, improvvisi trasferimenti nelle sedi del nord Italia, licenziamenti e vertenze aperte – commenta il segretario generale della Uil di Roma e del Lazio, Alberto Civica – A Roma inoltre un’impresa paga il 24% in più di Irap rispetto a Milano e i lavoratori hanno un’addizionale Irpef superiore del 40%. Il tutto mentre il Pil è sceso di 5,5 punti al di sotto rispetto a quello del 2008”.
L'unica magra consolazione sembra essere quella del costo della cultura, che in controtendenza con i beni primari diminuisce di prezzo: l'università costerà circa il 40% in meno dello scorso anno.
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