Roma

"Bomba" contro i rom, sequestrato campo di Castel Romano: illeciti ambientali

Sigilli dei vigili al Villaggio della Solidarietà in via Pontina: i continui roghi tossici la causa del sequestro. Ora la bonifica, poi la chiusura

“Bomba” contro i rom, sequestrato il campo nomadi di Castel Romano per illeciti ambientali. Dopo il botta e risposta delle scorse settimane tra Regione Lazio e Comune di Roma a suon di ordinanze e conseguenti ricorsi al Tar, i vigili hanno posto i sigilli al “Villaggio della Solidarietà” in via Pontina dove vivono circa 540 persone.

 

Nella mattinata infatti, il personale del Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale, appartenente al Reparto Tutela Ambientale ed Urbanistica della U.O. S.P.E e del Comando Generale, ha dato esecuzione al sequestro preventivo impeditivo, emesso dal Tribunale Ordinario di Roma. Oltre al campo rom, sono state poste sotto sequestro anche alcune aree attigue adibite a discarica abusiva, per una superficie complessiva di circa 65.000 mq, insistenti all'interno dell'area naturale Protetta di Decima Malafede.

Il sequestro è scaturito a seguito di articolate e complesse indagini, volte al controllo e alla repressione delle attività illecite in materia ambientale, che hanno evidenziato una situazione di gravissimo degrado ambientale, con ipotesi di reato previste dall'articolo 328 del codice penale e dagli articoli 256 e 256 bis del Testo unico ambientale.

Per il gip Francesca Ciranna, pubblici ufficiali, rimasti ignoti, hanno “omesso l’adozione di provvedimenti realmente utili ed efficaci per il campo rom di Castel Romano – si legge nel decreto di sequestro - così che le condizioni generali del campo e delle aree circostanti" sono divenute "assai precarie, con pericolo per la salute e l’incolumità degli occupanti, essendo le aree completamente invase di rifiuti (anche pericolosi) di qualsiasi natura e tipologia", tra cui "carcasse di auto bruciate in stato di abbandono, con presenza di carogne di topi rilevate in più punti del campo, cavi volanti di natura non determinata, costruzioni pericolanti e sistemi di smaltimento dei liquami in completo stato di disuso e abbandono, consentendo che buona parte della popolazione residente sia approvvigionasse di acqua tramite taniche riempite per mezzo di piccoli condotti di acqua liberi al suolo".

L'autorità giudiziaria, titolare delle indagini, ha disposto che la Polizia Locale di Roma Capitale dovrà vigilare sulle operazioni di custodia e bonifica che verranno attivate. Il sindaco Virginia Raggi è stato nominato custode giudiziale del campo, in nome e per conto di Roma Capitale.

Sull'episodio, che sembra ripercorrere le stesse procedure che portarono alla chiusura del Camping River, è intervenuto il sindacato dei caschi bianchi Ugl che, per voce del Coordinatore Romano Marco Milani, commenta: "Ancora una volta viene alla luce il lavoro, spesso oscuro e silente che quotidianamente viene svolto dalle donne e dagli uomini della Polizia Locale, in contesti investigativi ed operativi sempre piú legati a fenomeni emergenziali e di sicurezza della salute pubblica. Ci auspichiamo che quanto prima queste mutate esigenze d'intervento, portino ai giusti riconoscimenti, da parte di amministrazioni e Governo, delle peculiarità della categoria".

"Uno dopo l’altro supereremo i campi rom di Roma: continueremo ad aiutare chi ha realmente bisogno e useremo il pugno duro nei confronti di chi non ha diritto ad alcuna assistenza e vive sulle spalle degli altri. Il Tribunale di Roma ha disposto il sequestro preventivo del campo di Castel Romano: un ulteriore passo avanti nel percorso intrapreso", commenta Virginia Raggi su Facebook.

"Il provvedimento consegna all’amministrazione nuovi strumenti giuridici - prosegue - e una maggior operatività nelle attività di controllo e sorveglianza dell’area, consentendoci di accelerare nelle azioni a tutela della salute pubblica. Gli interventi per fronteggiare la situazione igienico–sanitaria sono già partiti, ma la decisione del Tribunale li renderà ancor più incisivi. Circa mezzo milione di euro è stato stanziato per rimuovere i rifiuti e bonificare il campo. Un presidio fisso della Polizia Locale limita l’accesso all’area esclusivamente alle persone autorizzate. Nei varchi di accesso al campo sono state installate barriere fisse in cemento, tipo new jersey, per impedire l’ingresso dei veicoli e prevenire lo sversamento illecito di rifiuti.Non ci fermeremo qui. L’area F del campo, quella caratterizzata dalle condizioni più delicate, a settembre verrà liberata. Un obiettivo che raggiungeremo anche grazie all’intervento del Tribunale di Roma".