Roma
Bonus psicologo: l'una tantum che segna le scelte scolastiche disfunzionali
Il presidente del'Associazione presidi di Roma critico sui risultati del Bonus psicologo. Prima del Covid c'erano il medico scolastico e l'equipe psicopedagogic
Bonus psicologo, l'Italia si conferma Paese delle emergenze: prima elimina i presìdi nelle scuole per risparmiare, poi introduce l'una tantum. Va già pesante il presidente dei presidi di Roma, Mario Rusconi, commentando gli ultimi dati sul Bonus psicologo da cui emerge che in Italia sono soprattutto i giovani ad aver fatto ricorso alla misura.
"Ancora una volta, nel nostro Paese, di fronte a situazioni complesse ci si pone in modo disfunzionale e casuale, senza una fattiva capacità organizzativa che volga lo sguardo al futuro. Stiamo parlando del bonus-psicologo, l'ennesimo provvedimento emergenziale che viene estratto dal cappello del prestigiatore per affrontare le notevoli difficoltà esistenziali dei giovani, particolarmente aggravate dalle restrizioni imposte dal covid".
"Da anni - evidenzia Rusconi - il mondo della scuola, nelle sue manifestazioni più significative, ha sollecitato le istituzioni politiche a voler ripristinare con miglioramenti due assetti organizzativi che, nel corso degli anni, avevano contribuito a rendere la scuola un ambiente maggiormente protetto: il medico scolastico e l'equipe psicopedagogica. Per un'insensata ed irrazionale misura "contenitiva degli sprechi" - sottolinea - i governi succedutisi nel tempo hanno eliminato questi presídi fondamentali. Ed ora si ricorre alla solita misura "una tantum" di natura non sistemica. Ci chiediamo: le istituzioni responsabili quando si renderanno conto che - una volta sperabilmente usciti dall'emergenza covid - sarà necessario ripristinare ambiti relativi alla salute psicofisica dei giovani in modo strutturato e lungimirante?".