Roma
Boom di indecisi, urne vuote. La rabbia: città sporca e niente lavoro

Sì alle Olimpiadi, e le donne vogliono sindaco-dittatore
Sei romani su dieci pensano di votare alle elezioni comunali della Capitale in programma il 5 giugno: la metà (31,1%) ha deciso per chi votare, mentre l’altra metà (31,8%) è ancora indecisa sul nome. Il 37,1% dei romani, invece, non pensa di andare alle urne. È quanto emerge dall’indagine dell’associazione Wikiroma, presentata oggi pomeriggio presso il Luiss EnLab di Via Giolitti. Al 3 maggio, data del rapporto, la stima dell’affluenza alle urne è pari dunque al 62,9% degli aventi diritto al voto. Nel corso delle passate consultazioni amministrative del 2013 l’affluenza al voto è stata pari al 52,8%.
Secondo la ricerca, che ha interessato un campione significativo, di 1.000 persone, rappresentativo dei romani, complessivamente il 70% pensa che la città “abbia problemi più o meno gravi”, che rendono difficile viverci. E' la sporcizia, segnalata come prima criticità da affrontare da un romano su quattro, il problema più grande di Roma, seguita dal mancato rispetto delle regole e dalla corruzione. La mancanza di lavoro è la priorità per il 13,8% degli intervistati, mentre il problema dei nomadi figura al quinto posto complessivo della speciale graduatoria, con il 10,7%, appena sopra il traffico (10,6%). Percepite come meno rilevanti invece criminalità (5,6%) e crisi economica (1,2%).
È la competenza (41,4%) la prima qualità che il futuro sindaco di Roma deve avere per i romani, seguita dalla pulizia, la morale e l'etica (32,4%), mentre il coraggio è al terzo posto, con il 24,4%. Per sette cittadini capitolini su dieci, il primo cittadino dev’essere uno che “faccia rispettare meglio le regole, eviti i casi più gravi, senza eccessi di punizione”, mentre per il 43,7% delle donne dovrebbe essere “quasi un ‘dittatore’ che metta regole di ferro e punisca duramente i comportamenti negativi”.
I romani sembrano poco entusiasti di fronte all’idea di creare Comuni metropolitani. Per il 41% di loro, infatti, è “cattiva”, e per il 29,9% “debole”, l’ipotesi di suddividere Roma in 20 comuni con sindaci indipendenti e con pieni poteri – ad esempio Roma-Eur, Roma-Tiburtina, Roma-Parioli – lasciando al Campidoglio solo compiti di guida e di programmazione. Una proposta giudicata invece “buona” dal 23,5% e ottima solo dal 5,6%. Inoltre tre romani su quattro sono decisamente favorevoli alle Olimpiadi, ovvero il 74,6% a favore e il 25,4% contrari.