Boom di multe in via di Portonaccio. Cartelli coperti e segnaletica inadeguata
Codici si schiera dalla parte degli automobilisti
Multe moltiplicate per gli automobilisti in transito in via di Portonaccio, diventata corsia preferenziale a inizio maggio.
L'associazione Codici spara a zero contro il Comune di Roma e si dice disponibile per tutti i cittadini che volessero presentare ricorso per contravvenzioni ricevute a causa del transito nella via. Secondo il Centro per i Diritti del Cittadino, il Campidoglio sarebbe responsabile di non aver segnalato in maniera adeguata i cambiamenti registrati nel traffico di via di Portonaccio, ora a uso esclusivo come corsia preferenziale. "Il traffico lungo questa strada non sembra affatto diminuito – scrive Codici in una nota - mentre sono aumentate in maniera esponenziale le contravvenzioni nei riguardi dei veicoli non autorizzati. Ed è subito polemica da parte degli automobilisti che lamentano segnaletica verticale inadeguata, alberi che nascondono i cartelli stradali rendendo la segnaletica orizzontale praticamente invisibile, rilevazione Ztl che si è praticamente costretti ad imboccare”.
I cittadini si oppongono alla pioggia di multe e già fioccano i primi ricorsi per ottenere la cancellazione delle sanzioni. Su Facebook gli automobilisti multati hanno creato un gruppo di sostegno reciproco chiamato “Uniamoci contro le multe di Via di Portonaccio” in cui ognuno può commentare e spiegare il proprio caso alla cittadinanza. Sono già più di 3.200 gli utenti che hanno chiesto di potersi unire al gruppo chiuso sul social network, numero enorme che fa intendere quante multe si siano già registrate dal 2 maggio ad oggi. “Il Comune afferma che non sussistono i presupposti per la revoca delle sanzioni” ricorda Enrico Stefano, Presidente della Commissione Trasporti, ponendosi in forte contrapposizione con Fabrizio Ghera, capogruppo di Fratelli d'Italia che ha proposto la mozione e vede nella retromarcia dei grillini soltanto un modo per fare cassa sulle spalle dei cittadini.
Gli automobilisti, comunque, non intendono arrendersi e portano a baluardo le mancate segnalazioni e la pochissima informazione sull'imminente cambiamento.