Roma
Cos'è il "turismo di ritorno" e come renderlo digitale con un'App innovativa
Si è tenuta l’11 marzo la XV edizione di “Le giornate dell’Emigrazione”, dedicata ai borghi e al turismo delle radici
La Camera ha ospitato, l’11 marzo una conferenza su un particolare aspetto del turismo italiano pieno di storia e testimonianze, pronto a digitalizzarsi per il mondo.
Organizzate dall’associazione Asmef, con il patrocinio del Ministero per gli Affari Esteri e la partecipazione di altre istituzioni e canali di comunicazione “Le Giornate dell’Emigrazione”, sono degli eventi incentrati sul tema degli italiani all’estero attraverso convegni, libri e rappresentazioni culturali di vario tipo.
Oltre al Presidente dell’Asmef Salvo Iavarone hanno aperto la conferenza, alcuni con messaggi a distanza - a causa di impegni precedentemente presi - Maurizio Gasparri, Mara Carfagna, Fucsia Fitzgerald Nissoli e molti altri nomi del mondo politico, per manifestare la loro solidarietà e partecipazione all’evento.
Oggetti del convegno sono stati borghi e il turismo di ritorno. Il turista delle radici, non è un turista che viene in Italia per visitare uno dei tanti luoghi protetti dell’UNESCO ma un visitatore alla ricerca di un’esperienza personale, qualcuno che vuole sapere delle proprie origini e della propria storia.
Leitmotiv della discussione è stato il concetto di preservazione della nostra memoria, nelle sue diverse sfaccettature. La cultura italiana, da sempre variegata e multiculturale non può essere omologata e banalizzata. Concetto che è stato affermato dal Presidente di Fare ambiente, il Dott. Vincenzo Pepe: “Comunicare la diversità del nostro territorio è una vicenda complessa; i paesaggi, il clima, i beni culturali, l’enogastronomia. È necessario che questa bellezza sia comunicata nella sua varietà, perché per essere turisti bisogna conoscere il posto che si va a visitare. Recuperare le nostre radici – conclude - è fondamentale se vogliamo evitare la globalizzazione della cultura italiana.”
La conoscenza dei borghi e delle loro realtà, è una componente fondamentale di questo tipo di turismo e ha un ruolo chiave come tutela di valorizzazione delle comunità e del territorio. Una realtà che sta ottenendo dei riconoscimenti, come il Dott. Fiorello Primi, Presidente dell’associazione “Borghi più belli d’Italia” ha spiegato: “Dal PNRR ci è stato destinato un miliardo diviso in tre parti. Lo abbiamo preso come un successo dal punto di vista politico, perché tutte le istituzioni dovrebbero iniziare a pensare a una strategia nazionale di rigenerazione urbana e sociale nei borghi. Bisogna dare la possibilità ai giovani di non andarsene o eventualmente, a chi parte di ritornare e di portare la propria esperienza nel paese. Nel borgo si torna però, se ci sono i servizi essenziali – continua – accessibilità, sicurezza e comodità.”
Digitalizzazione dei territori
I ponti di collegamento fra tradizione e funzionalità già ci sono e un esempio di digitalizzazione dei territori è l’App Artplace, presentata in conferenza da Vittorio Cavani, archeologo e startupper in collaborazione l'NS12, azienda romana del Gruppo Millenials che da sempre investe in progetti di alto valore innovativo.
”Anche laddove la connessione internet è assente - ha spiegato Cavani - con dei dispositivi bluetooth lo smartphone è in grado di rilevare l’utente che visita, ad esempio un borgo e di trasformarsi in un’audioguida interattiva e multimediale, disponibile in italiano e in 6 lingue straniere.”
Artplace è anche uno strumento di statistica: i dispositivi riconoscono gli spostamenti degli utenti sul territorio, così da fornire ai comuni che sono partner dell’App le preferenze dei visitatori.
Numerosi i relatori che hanno arricchito la manifestazione offrendo al pubblico le loro testimonianze, i loro pareri e lanciando appelli alle istituzioni per incrementare l'attenzione su questo genere di turismo, tra approfondimenti culturali e condivisione di diverse realtà.