Botti di Capodanno, si potrà “sparare”. Il divieto Raggi "esplode" al Tar
I giudici amministrativi sospendono l'ordinanza e fissano la discussione al 25 gennaio. Beffa doppia
Virginia Raggi pasticcia persino sull''ordinanza che vieta i fuochi d'artificio a Capodanno. Il Tar del Lazio ha infatti l'ordinanza disponendo la discussione per il prossimo 25 gennaio e, di fatto, senza lasciare alcun margine al sindaco per poter disporre un nuovo divieto.
A “mandare al tappeto” il sindaco di Roma è stata "L’ASS.P.I. (Associazione Pirotecnica Italiana) che si è fatta portavoce delle proteste degli imprenditori del settore pirotecnico della capitale e stamattina attraverso il proprio legale l'avvocato Marcello Giuseppe Feola e che ha depositato un ricorso dinnanzi al Tar Roma con istanza di decreto monocratico urgente.
Il ricorso al Tar, a firma degli imprenditori pirotecnici, "è volto ad ottenere la revoca dell’ordinanza numero 145 emessa il 22 dicembre dal sindaco di Roma Virginia Raggi che dal 29 di questo mese e fino al 1 gennaio 2017 dispone il divieto assoluto su tutto il territorio comunale di 'usare materiale esplodente, utilizzare fuochi artificiali, petardi, botti, razzi e simili artifici pirotecnici e in genere artifici contenenti miscele detonati ed esplodenti' ed ancora di 'usare materiale esplodente anche cosiddetto declassificato a meno di metri 200 dai centri abitati, dalle persone e dagli animali'".
"Il ricorso -sottolinea la nota- tende ad evidenziare l’insussistenza dei presupposti per l’esercizio del potere di ordinanza urgente, ma soprattutto pone rilievo sull’accentuazione del pericolo che l’ordinanza determina, incentivando paradossalmente l’utilizzo dei fuochi illegali".
Detto, fatto, il Tar sospende. Fuochi d'artificio liberi, purché legali e certificati.