Roma

Botticelle, l'assessore Berdini "va fuoristrada" a Villa Borghese

Sulle scuderie costate 1,3 mln c'è un'inchiesta della magistratura

L'assessore all'Urbanistica del Comune di Roma va “fuoristrada” con le botticelle. “Entro sei mesi risolverò il problema delle stalle a Villa Borghese” ha annunciato a Striscia la notizia, dimenticando però che l'area non è a norma e che il Movimento 5 Stelle aveva inserito nel suo programma l'abolizione delle Botticelle.

 


A denunciare lo “scivolone” di Berdini è la Lav che in una nota riepiloga la storica battaglia per la salute dei cavalli e scrive: “Venerdì 14 ottobre 'Striscia la Notizia' ha dedicato un ampio servizio alle botticelle romane in cui Charlie Gnocchi ha intervistato due vetturini e l'Assessore all'Urbanistica e Infrastrutture del Comune di Roma Capitale, Paolo Berdini. Durante l'intervista  i vetturini Fulvio e Angelo hanno dichiarato di occupare abusivamente le stalle dell'ex Mattatoio di Testaccio in attesa di essere trasferiti a Villa Borghese. L'Assessore all'Urbanistica Berdini, davanti alle telecamere di Striscia,  si è impegnato a risolvere il problema in “sei mesi a partire da oggi”, termine entro il quale vetturini e cavalli farebbero il loro ingresso nelle nuove stalle di Villa Borghese”.

LA STORIA
“La sede LAV di Roma, a seguito di questo servizio, ha ritenuto necessario ricordare alcuni importanti aspetti della questione.
Nell'ottobre 2014 le stalle di Testaccio in cui vivono attualmente i cavalli delle botticelle romane sono state poste sotto sequestro per le numerose irregolarità riscontrate a seguito di sopralluogo da parte del Corpo Forestale dello Stato e, nonostante ciò, i vetturini hanno continuato ad occuparle.
Per questo motivo, nell'aprile di quest'anno, sono stati iscritti dalla Procura di Roma nel registro degli indagati con l'ipotesi di maltrattamento di animali, in quanto costringono i cavalli a vivere in luoghi sporchi e privi di luce.

LE NUOVE SCUDERIE
La mega scuderia costruita a Villa Borghese, ottenuta sbancando una collina storica del Pincio, è stata voluta dalle passate amministrazioni comunali per tutelare gli interessi privati dei vetturini ed è costata 1.300.000 euro di soldi pubblici. Salvo poi accorgersi, nel luglio 2015, che la costruzione di Villa Borghese non è adeguata allo scopo e andrebbe ripensata a livello strutturale. Ora, le dichiarazioni dell’assessore Berdini prefigurano ulteriori spese,  tutte a carico di cittadini romani, per portare a norma quella struttura.
La LAV Roma ricorda che la mega scuderia non sarebbe nemmeno mai dovuta sorgere, in quanto il Piano Territoriale Paesistico della Regione Lazio vieta l’installazione di qualsiasi struttura all’interno di parchi, ville e giardini storici e la Legge Regionale 6 luglio 1998 n.24 ammette a Villa Borghese solo interventi che riguardano esclusivamente la conservazione, la manutenzione ed il restauro.
A fine febbraio 2015 è stata depositata in Campidoglio, dalla LAV e da altre associazioni animaliste, una delibera di iniziativa popolare, forte di diecimila firme di cittadini romani, che prevede l’abolizione delle botticelle in quanto anacronistico servizio di trasporto, che è causa di maltrattamenti e indicibili sofferenze per i cavalli, che sono anche vittime di malori e incidenti stradali.

IL PROGRAMMA M5S
“Ci chiediamo se l’assessore Berdini è al corrente del fatto che il programma del M5S capitolino prevede l’abolizione delle botticelle - dichiara David Nicoli, responsabile della sede LAV di Roma – L’assessore, che dimostra scarso rispetto per i soldi dei romani,  dovrebbe anche sapere che quella costruzione sorge, in spregio alle normative, in area protetta e che è in questo momento sotto inchiesta della procura della Repubblica di Roma. Non bastasse il programma del M5S, ricordiamo anche che l’attuale sindaco ha pienamente aderito al programma delle associazioni animaliste il cui punto  2  chiede l’ approvazione della Delibera di iniziativa popolare che prevede l’abolizione delle botticelle e la riconversione delle licenze in altri tipi di trasporto, nonché  il ripristino dei luoghi devastati al Pincio.  Invitiamo nuovamente il sindaco Virginia Raggi e il Presidente del Consiglio comunale Marcello De Vito a calendarizzare la Delibera di iniziativa popolare come previsto dallo Statuto e dai Regolamenti di Roma. Ricordiamo che la stragrande maggioranza dei romani è per l’abolizione di questo anacronistico e crudele servizio di trasporto, che anche produce un ritorno di immagine molto negativo per la città di Roma nel mondo.”