British Telecom licenzia 200 dipendenti. Presidio di protesta dei lavoratori
La Slc Cgil di Roma e del Lazio promette battaglia nei confronti della società
British Telecom conferma i tagli e licenzia 200 dipendenti. Presidio di protesta dei lavoratori sotto la sede dell'azienda.
Ad annunciare dura battaglia la Slc Cgil di Roma e del Lazio, che denuncia la situazione limite dei lavoratori. Indignazione e sconforto per una vicenda che ha visto l'azienda tagliare 202 dipendenti, complice, probabilmente, le vicende giudiziarie che hanno travolto il management di British Telecom. Recenti scandali ed irregolarità tengono vivo il sospetto dei sindacati, che ora scendono sul piede di guerra e promette un presidio di protesta sotto la sede dell'azienda (via Mario Bianchini15): "Si tratta – si legge in un nota - dell'ennesimo schiaffo al tessuto industriale della Capitale che sta progressivamente perdendo migliaia di posti di lavoro, ultimi i licenziamenti avvenuti venerdì scorso in Ericsson.
BT Italia è assurta alla cronaca a seguito dei recenti scandali per le irregolarità contabili e finanziarie del management italiano. A seguito dei controlli del gruppo britannico sulla controllata molti dei manager coinvolti sono stati rimossi.
Il management di BT tuttavia esclude che vi sia un nesso tra le vicende giudiziarie e il piano avviato. Infatti la ristrutturazione rientra nel più complessivo piano di efficientamento intrapreso a livello mondiale. Ma il dubbio che le vicende giudiziarie di BT Italia abbiano influenzato almeno nei numeri e nella strategia i vertici britannici è forte. Non possiamo accettare ulteriori licenziamenti e facciamo appello a tutte le istituzioni locali e nazionali per fermare questa mattanza di lavoratori in un settore strategico come quello delle telecomunicazioni che oggi comunque dà segnali di ripresa in termini di ricavi. Si individuino per i lavoratori di BT soluzioni non traumatiche invertendo così la rotta di una situazione che ormai è diventata insostenibile".