Roma
Brunetti in mostra a Roma. Una pittura “bestiale”
Solo specchiandosi nelle forme e nei colori degli amici animali, l'uomo può trovare la vera identità. Sembra essere questa la poetica di Giuseppe Brunetti, pittore raffinato ed armonioso, che attraverso un trionfo di colori, invita a ripercorrere i moti più intimi dell’animo stimolando visioni sognanti e immagini di solare luminosità.
Il museo Venanzo Crocetti di via Cassia, un tempo studio del grande maestro, ospita da giovedì 4 febbraio la personale del pittore.
Giuseppe Brunetti, ha il grande pregio di una pittura che, traendo le proprie motivazioni nell’intimo sentire di un artista sensibile e colto, riesce a trasferire all’osservatore la visione della realtà stimolandone una rilettura che rifugge dalla banalità quotidiana ed invita ad una rilettura armonica del mondo; quasi un gioco di specchi nel quale si riscopre, attraverso il sogno, la parte più nascosta della propria anima.
L’armonia è il filo conduttore che collega le oltre 30 opere in mostra nelle quali la realtà viene, in una visione surrealistica, trasformata attraverso un “bestiario” riprodotto nelle più diverse dimensioni sempre presente in ogni opera dell’autore.
Piccole o grandi creature che rubano la scena fino ad annullare, ma solo apparentemente, ogni presenza umana, ma attraverso le quali l’uomo viene ritrovato e riscoperto in tutta la sua tenera fragilità come avviene nel grande quadro di un rospo incombente su un piccolo omino con ombrello alla Magritte che sembra interrogare la “bestia” sulla sua vera natura.
L’uomo si trasforma e si identifica nel grande pesce che guarda attonito l’osservatore, nella rossa balena con un delicato fiore nella sua bocca, nella lumaca lenta e curiosa ma onnipresente, negli insetti che oziano sereni tra le fughe di scorci paesani di case surreali che ricordano la visione onirica di Escher, negli insetti più reietti e scostanti che assurgono a elementi di esaltazione della bellezza del creato.
In ognuna delle opere esposte, da quelle di grandi dimensioni a quelle più piccole, si ritrovano i segni che caratterizzano Brunetti come uomo di profonda sensibilità che guarda alla realtà con un costante senso poetico non privo di una tenera ironia e che si esprime attraverso una pittura immaginifica di penetrante solarità, fatta di segni sapienti e raffinati con tonalità che riprendono i canoni a volte rinascimentali a volte metafisici e accarezzano soavemente l’osservatore con visioni surreali.