Roma
Buche, strisce sbiadite, segnali fantasma. L'ira dei romani: "Strade da terzo mondo"
Guidare nel labirinto di strade capitolino è una impresa, difficile avventurarsi su percorsi sconosciuti anche per chi nella Città Eterna c'è nato: dribling tra le buche, interpretare cartelli stradali d'antan coperti dalla vegetazione, evitare pedoni che attraversano su strisce pedonali ormai sbiadite. "Il ritratto dell’abbandono e della trascuratezza di una città". Così Emanuela Astolfi dell'Associazione Avvocato del Cittadino che raccoglie l'ira e i borbotti dei romani.
"Strisce pedonali in alcuni punti completamente cancellate. In altri sono sbiadite dal disinteresse e dall’incuria. C’è chi le definisce “fantasma” e chi le vede come l’ennesimo emblema del degrado che caratterizza la Roma dei nostri tempi, la Capitale dello spreco. Del menefreghismo. Della vergogna. Stiamo parlando della segnaletica stradale orizzontale, di strisce invisibili, cancellate dal tempo. Dimenticate dagli automobilisti e dai pedoni, costretti ad attraversare ovunque, senza regole. E soprattutto dimenticate dalle istituzioni, sempre più impegnate a ripetere il ritornello della mancanza dei fondi e sempre meno dedite alla ricerca di soluzioni".
All’associazione Avvocato del Cittadino - che da anni denuncia la presenza di buche e in alcuni casi di vere e proprie voragini presenti sulle strade della città – sono giunte varie segnalazioni in merito alla pericolosità del fenomeno: “Automobilisti e centauri non riescono a distinguere la presenza di strisce pedonali – dice Emanuela Astolfi, presidente di Avvocato del Cittadino – E, in alcuni casi, dove anche la vegetazione non è curata e gli alberi coprono i cartelli, la mancanza di una chiara segnaletica orizzontale rende pericolosi gli incroci. L’assenza di ordinari interventi di manutenzione fa sentire i suoi effetti, soprattutto in periferia: tra buche, dissesti, sporcizia e segnaletica sbiadita la città è diventata una giungla. Educazione e regole sembrano non esistere più”.
Avvocato del Cittadino, negli ultimi mesi, è scesa in campo al fianco dei cittadini con disabilità motoria con il progetto Stop barriere architettoniche: è triste constatare che oltre ai dissesti stradali, agli scalini, alla mancanza di pedane e all’inaccessibilità del trasporto pubblico, anche l’assenza di una segnaletica visibile è un vero e proprio ostacolo alla liberta di movimento.