Bufera Cotral, l'M5S sfida Zingaretti: “Dimissioni per Colaceci e Giana"
E' bufera nel Cotral, dopo il referendum tra gli autisti che dovevano approvare un accordo sindacale. Ed è il Movimento Cinque Stelle con la consigliera regionale Silvia Blasi che apre la prima battaglia tra M5S e Regione Lazio, chiedendo le dimissioni del presidente Colaceci e dell'Ad, Giana.
Scrive la Blasi: “Il chiaro No pronunciato dalla maggioranza degli autisti Cotral attraverso il referendum della scorsa domenica rappresenta l’opposizione ad un accordo sindacale vergognoso e vessatorio che, dietro il paravento di un fantomatico premio di produzione, cela una clausola che mina la sicurezza stessa del servizio. Per non perdere il premio di produzione di 2500 euro, gli autisti avrebbero dovuto lavorare anche quando non in salute, visto che il premio veniva annullato anche per 1 giorno di assenza".
"Oltre a questo - prosegue Blasi - c’è da denunciare il clima, in alcuni casi intimidatorio, che ha accompagnato le operazioni di voto e che lascia ben intendere la contrapposizione che si è generata tra i vertici ed i lavoratori Cotral, con questi ultimi in prima linea tra autobus fatiscenti, manutenzione ridotta ai minimi termini e orari impossibili da rispettare ed alcuni dirigenti impegnati a ridurre i km percorsi rispetto al contratto di servizio, assumere amici senza competenze, elargire consulenze da favola, affittare autobus catorci ed esternalizzare la manutenzione degli autobus ai soliti noti rendendo l’azienda a totale partecipazione pubblica un concentrato di disservizi.
La sconfitta va elaborata anche dai sindacati responsabili della sottoscrizione del contratto la cui rappresentanza risulta profondamente ridotta con conseguenze anche sulle agibilità sindacali. Questa clima interno all’azienda, di cui la Colaceci è direttamente responsabile visto che più volte ha additato come fannulloni gli autisti, non è sanabile nè può essere la base per definire un nuovo accordo sindacale la cui premessa dovrebbe essere la serietà e la credibilità delle parti. E’ ora che la Colaceci e l’Ad Giana si dimettano”.