Roma

Bufera sulla Regione Lazio, nomine irregolari: Venafro di nuovo nei guai

L'ex capo di Gabinetto di Zingaretti Venafro ancora nei guai per il caos nomine irregolari in Regione Lazio: una condanna e quattro rinvii a giudizio

Caos nomine irregolari nella Regione Lazio: una condanna a un anno di reclusione in abbreviato e quattro rinvii a giudizio. L'ex capo di Gabinetto di Nicola Zingaretti, Maurizio Venafro ancora nei guai. Oltre al suo nome, tra quelli che andranno a processo figura anche quello di Cinzia Felci, segretario generale della Regione.

 

Con una condanna a un anno di reclusione in abbreviato e quattro rinvii a giudizio si è chiusa davanti al gup Costantino De Robbio la vicenda legata alle presunte irregolarità che hanno caratterizzato negli anni passati alcune nomine decise in Regione.

A beneficiare dello sconto di pena pari a un terzo per la scelta del rito alternativo è stato Sergio Marchi, vicedirettore dell'Arpa Lazio, che rispondeva del reato di abuso d'ufficio al pari di Maurizio Venafro, ex capo di Gabinetto nella scorsa legislatura del presidente della Regione Nicola Zingaretti, e di Maria Grazia Pompa, altro vicedirettore dell'Arpa. Abuso d'ufficio e falso in atto pubblico sono invece i reati attribuiti dal pm Alberto Galanti a Cinzia Felci, segretario generale della Regione Lazio, e al dirigente Antonio Calicchia.

Il processo per i quattro imputati sarà celebrato il 19 giugno prossimo davanti ai giudici della seconda sezione penale. Per la procura, la nomina di Felci sarebbe stata viziata da irregolarità ma agevolata grazie alla complicità di tre persone (Calicchia e altre due per le quali il reato formulato era ormai prescritto). Irregolare sarebbe stata anche la nomina dei due dirigenti dell'Arpa con il coinvolgimento, secondo l'ipotesi di accusa, di Venafro.