Roma

Burocrazia follia: in Italia il trionfo di leggi e decreti. Il libro verità

Storie incredibili, ma vere, di una Repubblica fondata sulla burocrazia nel libro “E' nato prima l'uomo o la carta bollata?” di Alfonso Celotto

di Patrizio J. Macci

Al 20 gennaio 2020 in Italia si contano la “bellezza” di 202.416 atti normativi (variamente nominati) tra cui 43 leggi costituzionali; 1216 decreti legislativi luogotenenziali; 2616 decreti legislativi; 3611 decreti-legge; 32.112 leggi. Una selva oscura nella quale il professor Alfonso Celotto, docente di diritto pubblico, volto televisivo e avvocato, si muove armato con il machete della sola penna.

 

Per i comuni cittadini, invece, sono una palude di mangrovie con coccodrilli annessi. Proseguendo il meglio deve ancora arrivare perché ci sono 47.683 decreti del Presidente della Repubblica, ma il primato assoluto e ineguagliabile, spetta invece, ai 91.345 regi decreti. Non solo abbiamo leggi su argomenti troppo marginali, leggi scritte male, leggi che sono soltanto proclami politici, leggi incerte e modificate troppe volte, ma soprattutto abbiamo troppe leggi che si tramutano in carte bollate, scartoffie protocolli, timbri che perseguitano gli italiani tanto da far sospettare che esista un fantomatico UCAS (Ufficio Complicazioni Affari Semplici) che si frappone quotidianamente tra il cittadino e la pubblica amministrazione. Una struttura perversa che usa una lingua a parte il burocratese, che prevede l’utilizzo di parole e di formule arcaiche, nonché di sigle spesso oscure.

alfonso celotto libro
 

Il mostro della burocrazia che ha partorito paradossi come il certificato di esistenza in vita, un documento che sembra uscito da un film di Fantozzi nel quale un povero cristo è chiamato a dichiarare di essere vivo. Celotto che in questo mare ci naviga e sguazza li infila tutti uno per uno, dimostrando i milioni di euro e le energie che si potrebbero recuperare snellendo questa macchina elefantiaca, potando gli enti inutili e i rami secchi. Qualcuno ci ha provato con risultati che, quando va bene, sono finiti in pareggio. Paradigmatica è la vicenda del Ponte di Messina divenuta un vero e proprio incubo. Ad oggi è ancora in liquidazione e le aziende che avevano vinto il concorso per la realizzazione del progetto hanno fatto causa allo Stato.

Nonostante l’avvento del digitale le follie sono sempre dietro l’angolo, dovremmo essere tutti tracciati e individuati con certezza sin dalla nascita ma se a Roma il primo gennaio 2000 fossero nati Lucio Marano e Luca Moreno, la combinazione di lettere e numeri sarebbe la stessa: MRNLCU00A01H501J. Per risolvere l’errore esistono apposite procedure dell’Agenzia delle entrate, molto complesse anche perché dell’omocodia ci si accorge non certo alla nascita, ma quando a Luca Moreno arriva una cartella esattoriale destinata a Lucio Marano.

Se vivete nella Capitale vi chiederete come mai, nonostante esista google maps, ci siano centinaia di migliaia di soggetti che sfuggano completamente al pagamento della Tari. Una situazione che il legislatore ha tentato di emendare con risultati spesso ancora più disastrosi rischiando di finire come i cartografi di Borges, che volevano accontentare il re di Spagna realizzando una carta geografica veramente fedele, ma si accorsero che l’unica soluzione soddisfacente consisteva nella perfetta mimesi dei luoghi geografici e, quindi, finirono per preparare una carta dell’Impero grande come l’Impero stesso. E, di conseguenza, del tutto inutile. Quindi accomodatevi in poltrona e state comodi. Lo spettacolo siete voi: vivere legalmente in questo Paese è pressoché impossibile.

Alfonso Celotto ,“E’ nato prima l’uomo o la carta bollata? Storie incredibili (ma vere) di una repubblica fondata sulla burocrazia” (Rai Libri).