Roma

Bus turistici, il contropiano ai folli aumenti e alle chiusure di Roma M5S

Le associazioni: “Senza di noi si uccide il turismo e si condanna Roma a morte”

Bus turistici, arriva la controproposta al surreale “Piano Meleo” che vorrebbe impedire ai pullman turistici l'accesso al centro storico, aumentando al contempo le tariffe del 1700% dal 1 gennaio 2018.

 

Tutti i principali referenti della filiera turistica romana si sono riuniti nella mattina del 10 ottobre nei saloni dell’Hotel Universo per organizzarsi attivamente e preparare un piano d'azione collaborativo col Campidoglio. A dare il proprio contributo la Federalberghi di Giuseppe Roscioli, l'Anav di Giuseppe Vinella, le agenzie di viaggio di Fiavet con Giancarlo Iacuitto e la Federagit per le guide di Roma, rappresentata da Francesca Duinmich. Anche Unindustria, Confcommercio e Confesercenti hanno voluto partecipare per salvare un settore fondamentale nell'economia della Capitale ed impedire la perdita di ben 12 mila posti di lavoro.
Secondo associazioni e aziende, le criticità esposte dall'Assessore alla Mobilità Linda Meleo potrebbero essere affrontate pretendendo da tutti gli operatori del trasporto il rispetto delle regole già esistenti, potenziando e migliorando il sistema dei controlli per contrastare violazioni e abusivismo. “Per far fronte alle spese che un maggiore controllo delle strade porterebbe con sé, il Comune – propongono gli addetti ai lavori -  potrebbe utilizzare gli oltre 11 milioni di euro annui derivanti dagli introiti dei ticket bus già esistenti per la città di Roma”.


Gli operatori dei bus turistici rispediscono al mittente – dati alla mano - non solo le accuse di inquinamento, ma anche quella secondo cui i pullman nel centro storico contribuiscono a congestionare il traffico.
Stando ad un recente studio dell’Università La Sapienza di Roma, che si basa sui dati dell’Agenzia della mobilità di Roma Capitale e dell’ARPA, i bus turistici coprono meno del 2% dei km annui percorsi nel centro di Roma da veicoli a motore, a fronte di un 89% riferibile alle autovetture e del 9% relativo ad altri veicoli. Lo spazio di sosta di un pullman, inoltre, è di 0,6 mq per passeggero contro i 5,2 mq per passeggero delle autovetture. I picchi di inquinamento registrati a Roma non fanno riferimento, secondo lo studio, al centro della città, bensì nella zona Est e nelle giornate in cui è minore la presenza dei bus turistici.
In media, inoltre, sono meno di 600 i bus turistici che circolano ogni giorno nella Capitale, contro i 6000 di cui parla il Comune, a fronte di oltre 570 mila autovetture stimate da un recente studio ANCI.


L'intento della maxi-riunione era chiaro fin dal principio: salvaguardare il tessuto produttivo della città mettendo in guardia da scelte che possono compromettere il rilancio economico di Roma.
“Gli effetti nefasti del Piano non tarderebbero a travolgere l’intera filiera turistica capitolina che dà occupazione a migliaia di lavoratori, spostando i flussi turistici verso altre ben più accessibili mete internazionali, con buona pace degli interessi generali della nostra comunità”, hanno spiegato in una nota aziende e associazioni, sottolineando come i dati parlino di 17 milioni gli arrivi, di cui oltre il 30% in autobus turistici, per 40 milioni di presenze annue di turisti nella città di Roma. “Questi flussi di turisti danno lavoro a 150.000 addetti, generando il 10,3% dell’intero PIL cittadino”, hanno dichiarato gli addetti ai lavori.
Se si colpisse alla base la struttura del trasporto turistico, si imporrebbe ai cittadini stranieri in visita nel nostro paese di utilizzare tram e metro dell'Atac, che nemmeno riescono a sostenere i bisogni dei pendolari romani.
L'approvazione del Piano Meleo, insomma, comporterebbe il sostanziale azzeramento dei flussi turistici in autobus, con un conseguente crollo degli arrivi in città.
Con la partenza delle nuove regole dal 1 gennaio 2018, inoltre, si andrebbe a creare una problematica di immagine per le aziende che già hanno venduto i primi pacchetti viaggio per l'anno nuovo ai turisti e dovrebbero contattarli nuovamente per avvisarli del radicale cambio di tariffe.