Roma
Bus turistici in rivolta, la guerra degli assessori M5S: Meloni boccia Meleo
Sulla città resta lo spettro della “marcia su Roma" in programma il 15 settembre
Bus turistici in rivolta, è guerra interna tra gli assessori M5S. Meloni boccia il piano pullman della Meleo, ed apre ad un accordo.
Prove di pace tra bus turistici e Comune, primo incontro positivo nel vertice tra i rappresentanti della filiera turistica e le istituzioni in via dei Cerchi. Presenti l'assessore al turismo Adriano Meloni e un rappresentante dell'Assemblea Capitolina, poi tour operator, albergatori e commercianti. Tutto quel mondo insomma penalizzato dal piano pullman ideato dall'assessore capitolino alla Mobilità, Linda Meleo, che sembra voler prendere di mira nello specifico il business dei bus turistici. Nella bozza del piano è previsto infatti per i bus un incremento monstre dei ticket d'accesso al centro storico, per un rincaro superiore al 1000%. Inoltre l'istituzione di una “Ztl C” e sanzioni salatissime per i veicoli più inquinanti. Un provvedimento killer per turismo e commercio insomma, sul quale l'assessore Meloni avrebbe dato la propria disponibilità ad una revisione. Ascoltato e preso atto del rischio di un vero e proprio crollo della filiera del turismo, l'assessore ha indetto tra i primi di settembre un nuovo tavolo di confronto. Per una proposta pensata in comunione con tutti protagonisti coinvolti, che permetta un principio di accordo tra tutte le categorie. Un piccolo passo in avanti nelle trattative, che però non scongiura il rischio della maxi mobilitazione del 15 settembre. Giorno in cui è in programmata la così detta “marcia su Roma" dei bus turistici, pronti, in caso di mancato accorda, a paralizzare la città per protesta.
Una rivolta, quella degli autisti di bus, andata in scena anche nella mattinata di giovedì, quando circa 70 pullman si sono dati appuntamento davanti al Palottomatica. Un vero e proprio esercito sceso in campo per manifestare il proprio dissenso, occupando “militarmente” l'area parcheggi davanti all'arena dell'Eur. Una manifestazione pacifica che ha preso il via intorno alle 8:30 del mattino, per concludersi sotto il sole cocente delle 13:00 senza nessun disagio al traffico. Tantissimi gli autisti accorsi da tutta Roma, affannati dal caldo record ma determinati a far sentire la propria voce. Tra i presenti al flash-mob indetto dell'Emet bus, sindacato di categoria, serpeggia infatti il pessimismo e lo sconforto, per un futuro che si profila sempre più nebuloso all'orizzonte. In un mix di rabbia e paura si sfoga Alberico, 60 anni, autista da una vita: “Vogliono toglierci il lavoro. Io ho 10 impiegati, cosa li metto a fare? L'assessore (Meloni), ci ha promesso che premerà per una soluzione. Senza di noi sono a rischio anche le attività di ristoranti, teatri. Le persone come ci vanno a teatro, con Atac? La nostra è una manifestazione pacifica, senza disagi o nulla, ma senza ulteriori risposte – avverte Alberico - il 15 settembre il nostro dissenso sarà diverso”.
Gli fa eco Maurizio, che si ribella a luoghi comuni e leggende metropolitane sui bus turistici. Indicati come male supremo da combattere, principali artefici di inquinamento e traffico. Problemi atavici della città, che, per esigenze finanziarie, molto ha da perdere dalla fuga dei bus turistici. “Non siamo noi il problema di Roma. Se tu mi dici che il problemi di Roma sono i bus – dice Marco ridendo - decisamente non ci siamo. Anche perché noi giriamo nella zona Ztl, non siamo noi a creare traffico. Il problema inquinamento? Alcuni di noi non sono di ultima generazione, ma i mezzi di linea(indica un bus Atac) stanno morendo. Non ci sono spazi a sufficienza, non ci sono parcheggi. Per noi non c'è alternativa possibile”.