Roma
Buzzi: "Carminati è una brava persona". Mafia Capitale, tangenti 3% del fatturato
"Massimo Carminati? E' una brava persona, con me si e' sempre comportato bene". Lo ha sottolineato, nell'ambito di una serie di dichiarazioni spontanee rese al tribunale per le misure di prevenzione, Salvatore Buzzi, il presidente della cooperativa '29 giugno', collegato in videoconferenza dal carcere di Nuoro.
Detenuto dal dicembre scorso con l'accusa di essere uno dei capi dell'associazione di stampo mafioso che a Roma faceva affari con politici e amministratori corrotti e con imprenditori collusi, Buzzi, parlando dell'ex terrorista dei Nar, ritenuto altro esponente di spicco del sodalizio criminoso, ha aggiunto: "In particolare ci aveva fatto ottenere una fornitura di pasta a costi vantaggiosi. Lui era uno dei tanti ex detenuti che collaboravano e collaborano con la cooperativa".
"Anche a voler ammettere che c'e' stata corruzione, questa riguardebbe solo il 3% del fatturato della cooperativa. Un'inezia. La cooperativa - ha spiegato Buzzi, detenuto da sei mesi - ha 16 milioni di euro di liquidita' ed aveva un giro d'affari di sei milioni l'anno".
Buzzi, che si oppone alla confisca della propria abitazione costata 910mila euro, ha contestato la tesi della procura secondo cui l'immobile e' stato acquistato con denaro provento di reato. "Il mio stipendio annuo era di 200mila euro e per comprare la casa mi e' stato concesso un mutuo".
"Quanto affermato in udienza dal mio assistito - ha commentato l'avvocato Alessandro Diddi - non e' affatto una ammissione di colpa, ma semplicemente un ragionamento per ipotesi. Laddove tutte le corruzioni contestate a Buzzi fossero fondate, queste inciderebbero in una percentuale minima sul fatturato delle cooperative e conseguentemente anche il suo stipendio potrebbe essere ritenuto inquinato per quella percentuale, ai fini della confisca del suo patrimonio, in misura corrispondente".