Roma

Cacciati dalle case popolari diventano mendicanti. Padre e figlio raggirati

Cadono nella trappola di una donna che li caccia dalla casa popolare di Acilia, trovano rifugio a Ponzano

Cacciati dalle case popolari del Comune di Roma ad Acilia, cercano rifugio fuori Roma a Ponzano Romano e per sopravvivere padre e figlio diventano due mendicanti.

Eè la storia di due romani, scoperta dai carabinieri di Ponzano Romano che li hanno viti arrivare nella zona e iniziare a chiedere l'elemosina. I due, padre e figlio, in evidente condizione di indigenza, avevano trovato rifugio in una piccola abitazione ed erano stati osservati in più occasioni a mendicare. Dopo averli identificati, il Comandante della stazione aveva scoperto che si trattava di padre e figlio italiani e che entrambi percepivano una pensione; a quel punto si è insospettito ed ha voluto approfondire la loro condizione socio economica. Da accertamenti successivi, i Carabinieri, grazie al rapporto empatico creato con le vittime, sono riusciti a farsi raccontare da padre e figlio il raggiro che avevano subito da una donna.

Assegnatari, sin dall’anno 2005, di un immobile di proprietà del Comune di Roma Capitale, sito in località Acilia, nel 2013 erano stati avvicinati da una donna che si era resa disponibile ad aiutarli nella gestione delle loro faccende domestiche, ma in realtà la stessa, facendo credere loro, falsamente, di essere in attesa di un bambino (la cui gravidanza non sarebbe poi stata portata a termine) la cui paternità asseritamente era attribuita al più giovane dei due raggirati, ha estorto denaro al presunto futuro padre: tra il 2013 e il 2016, beneficiando di quasi l’intero importo di una eredità, per circa 30mila Euro, oltre a 500 euro mensili. 

Agli inizi dell’anno 2016, la stessa donna aveva presentato ai raggirati un’altra persona, asseritamene intenzionata ad acquisire l’immobile del Comune di Roma in cui i due vivevano. La donna aveva così indotto le sue vittime, dietro la promessa di curare i loro interessi, ad abbandonare definitivamente l’immobile di Acilia, cosa che accadeva nel mese di agosto dello stesso anno 2016, quando i raggirati furono estromessi definitivamente dalla casa popolare di Acilia, trasferendosi dapprima in Civitella San Paolo, ove i tre soggetti hanno convissuto fino a gennaio 2017. Ma le incessanti richieste di denaro da parte della donna e la mancata ottemperanza alle promesse di prestare loro assistenza, hanno portato ad una frattura dei rapporti, tanto da costringere addirittura padre e figlio a vivere all’interno di una roulotte parcheggiata in un deposito di ponteggi in zona Acilia, dove per sdebitarsi con il proprietario, svolgevano mansioni di custodi.

In più occasioni padre e figlio, estromessi abusivamente, erano poi tornati presso l’abitazione occupata dall’uomo che aveva promesso loro di acquistare la casa ed invece abitava abusivamente quella casa popolare con l’intero nucleo familiare composto da moglie e 2 figli, e per tutta risposta questi li aveva minacciati di non rivolgersi ai Carabinieri poiché in caso contrario “li avrebbe bruciati all’interno della roulotte”.

Al termine dell’indagine condotta dai Carabinieri di Ponzano, la donna ed il suo complice che illegittimamente occupava l’abitazione assegnata dal Comune di Roma alle vittime, sono stati denunciati a piede libero per circonvenzione di incapaci, truffa ed estorsione: i Carabinieri infatti, stupiti dalla facilità con cui i due raggiravano da anni le loro vittime, hanno chiesto ed ottenuto dalla Procura della Repubblica di Roma una perizia psicologica che ha dimostrato le minorate capacità delle vittime, di cui hanno approfittato i due truffatori. 

Con un lieto fine della storia, padre e figlio sono tornati nella materiale disponibilità della loro abitazione.