Roma

Caffè Greco addio, domani lo sfratto: in campo catena umana contro i sigilli

L'Ospedale Israelitico sfratta l'Antico Caffè Greco, Sgarbi: “Martedì 22 ottobre offro caffè e cornetto a chi viene a manifestare”

Antico Caffè Greco addio, l'Ospedale Israelitico sfratta lo storico bar simbolo di artisti ed intellettuali di via dei Condotti. Ma la politica si oppone alla sua chiusura e organizza per martedì 22 ottobre una catena umana per impedire l'apposizione dei sigilli: in campo anche Vittorio Sgarbi, pronto ad offrire la colazione a chi manifesterà.

L’Ospedale Israelitico di Roma, in qualità di proprietario dell’immobile del Caffè Greco in via dei Condotti, ha comunicato che il contratto d’affitto con l’attuale gestore del Caffè Greco si è concluso nel settembre del 2017 e che ha avviato ormai due anni fa la procedura di rilascio del locale non avendo trovato con l’attuale gestore un accordo economico in linea con il valore di mercato. E così, dopo due anni di peripezie giudiziarie, il 22 ottobre prossimo gli ufficiali giudiziari si presenteranno al civico Caffè Greco per eseguire una sentenza di sfratto del Tribunale di Roma, senza nemmeno attendere l’esito del giudizio di appello e la decisione sulla sospensiva della sentenza di primo grado.

Contro la chiusura dello storico bar è scesa in campo la politica e Amedeo Laboccetta, ex deputato di Forza Italia, lancia la proposta per bloccare l'apposizione dei sigilli: “Come sarebbe bello – scrive in una nota – se martedì, all'alba, i tanti uomini di cultura che in questi anni hanno partecipato e conoscono la vita dell’Antico Caffè Greco in Via Condotti a Roma esprimessero concretamente un gesto di solidarietà reale verso i proprietari ed i lavoratori del prestigioso e storico Caffè. La solidarietà si pratica e non si predica. Per rendere tangibile questo abbraccio della città di Roma sarebbe bello se una catena umana partisse da via dei Condotti, lambisse Piazza di Spagna e arrivasse fino dietro a via delle carrozze circondando l’Antico Caffè Greco che contiene sale e opere d’arte di oltre due secoli fa. L’Antico Caffè Greco oggi è storico e funzionale. Siamo uomini di mondo e di esperienza: dubito che l’intenzione di sfrattare gli attuali gestori per mantenere la stessa attività cioè una caffetteria portando l’affitto di oltre 2 milioni l’anno, i margini consentano di sopravvivere nella linearità”.

Sono stati subito in tanti ad aderire alla proposta lanciata da Laboccetta. “Sarò presente martedì mattina per testimoniare la necessità di dare continuità all’Antico Caffè Greco, di scongiurarne la chiusura e di evitare che una attività trasparente venga surclassata da altro. L’idea di una catena umana è lodevole e simbolica”, dice Gianni Sammarco, di Forza Italia Lazio. “Sarò presente martedì mattina dalle 7.30 alle 9 a testimoniare l'errore strategico di voler cacciare una attività come quella dell'Antico Caffè Greco portando gli affitti ad una cifra esorbitante. Dietro affitti troppo alti non sempre si celano virtù anche se i proventi vengono utilizzati per un nobile fine che è quello della cura dei malati”, ha detto invece Fabrizio Cicchitto, presidente di Riformismo e Libertà ed ex presidente della Commissione Affari Esteri della Camera. "Io sto col Caffè Greco. Martedì mattina sarò a via dei Condotti a prendere il caffè insieme a tantissimi amici. Sto con le nostre radici, con la cultura, con l’arte con la Storia. È sto col presente che è fatto di uomini e donne che lavorano, di piccoli esercenti, di commercianti", scrive in una nota Daniela Santanchè, senatrice di Fratelli d'Italia.

Ultimo ad annunciare la presenza alla catena umana anti sfratto del Caffè Greco è stato Vittorio Sgarbi: “Vogliono sfrattare lo storico Caffè Greco di Roma, è come radere al suolo il Colosseo. Martedì 22 ottobre presidio di solidarietà dalle 7,30 alle 9,00. Per chi verrà caffè (o cappuccino) e cornetto offerti da me. Per tutto il pomeriggio, invece, le testimonianze dei protagonisti del Caffè Greco. Muovete il culo!”.