Roma

Calcio, atletica e nuoto: Roma torna grande. Istruzioni per il nuovo sindaco

Per vincere questa sfida Roma deve ammodernare tutti i suoi impianti: dallo Stadio Flaminio, al Palazzetto dello Sport, al Foro Italico allo stadio Olimpico

di Francesco Giro *

Dall’anno prossimo al 2024 Roma tornerà ad essere al centro dell’attenzione internazionale per cinque manifestazioni sportive, a livello mondiale ed europeo, che in parte la ripagheranno della grave rinuncia della sindaca Raggi alla candidatura per le Olimpiadi Roma 2024.

Si parte nel 2021 con gli Europei di calcio, nel giugno del 2022 i Mondiali di Beach Volley al Foro Italico e ad agosto gli Europei di nuoto tra il Foro Italico e il Centro Federale-Polo Natatorio di Ostia, nel 2023 la Ryder Cup che riunisce i migliori golfisti d’Europa e statunitensi nella vicinissima Guidonia, per concludere nel 2024 con gli Europei di Atletica leggera.

Per vincere questa sfida Roma deve ammodernare tutti i suoi impianti che potranno ospitare questi eventi sportivi: dallo Stadio Flaminio, al Palazzetto dello Sport, al Foro Italico ma anche lo stadio Olimpico, fermo ai lavori di ristrutturazione per i mondiali Roma ‘90 di 30 anni fa. Questi impianti hanno tutti l’estrema necessità di essere al passo con i tempi.

In quest’ottica l’arrivo e l’utilizzo di una parte dei fondi europei del Recovery Fund è un ottimo punto di partenza perché sono destinati anche alla valorizzazione edilizia delle strutture preesistenti e al loro efficientamento energetico. A questo si dovrà aggiungere il doveroso completamento della città dello sport di Calatrava a Tor Vergata, oggi una cattedrale nel deserto a causa di un interminabile contenzioso legale, per la quale verrebbero stanziati 300 milioni già nella prossima Legge di Bilancio.

Il nuovo Sindaco di Roma nel suo programma dovrà avere fra le sue priorità lo sport, un’opportunità di crescita economica importante per la Capitale, per le famiglie e in modo particolare per i giovani, anche considerando la presenza di un indotto economico ampio e diffuso, fino al lavoro dei centri sportivi con le loro palestre e piscine, che senz’altro beneficeranno di un rilancio della cultura e delle attività sportiva d’eccellenza a Roma. Parlando di numeri lo sport genera, su base annua, un impatto “diretto” superiore ai 30 miliardi di euro, contribuendo al Pil per l’1,9%. Ancora più significativi i dati dell’indotto, oltre 60 miliardi di euro ed una percentuale del 3,8% nella composizione del Pil nazionale. Infine lo sport coinvolge più di 14 milioni di persone e oltre 800 mila solo considerando i collaboratori sportivi. Una vera boccata d’ossigeno per far ripartire l’economia a Roma, dopo l’emergenza sanitaria del Covid e visto che negli ultimi anni Roma ha sofferto una desertificazione in termini di investimenti e attività d’aziende, trasferiti al Nord se non addirittura all’estero. E per questo non possiamo più permetterci di arrivare impreparati agli appuntamenti dei prossimi anni. Roma si comporti e sia davvero Capitale anche nello sport!

* Francesco Giro, senatore di Forza Italia e Segretario del Senato della Repubblica