Roma
Cambia sesso, 50 anni e 4 figli: da Paolo a Paola. "Sono rinato"
Cambio di sesso: dopo l'operazione ok del Tribunale al cambio di nome
A 50anni, padre di quattro figli, ha gettato la maschera e ha deciso di essere ciò che si sente di essere: donna. La vicenda arriva da Latina e si concretizza all'ospedale San Camillo, dove, Paolo è diventato Paola Iannotti, affermata parrucchiera nella città pontina.
E’ stato un vero crocevia, quello in cui ha svoltato “l’odierna donna”, dato che arrivato a 50anni, Paolo Iannotti, così si chiamava prima dell’operazione a cui si è sottoposto era comunque parrucchiere e padre. Oggi continua ad essere padre ma è donna a tutti gli effetti anche grazie ad una sentenza del tribunale per la quale le è stato cambiato anche il nome all’anagrafe riuscendo così a coronare anche un altro sogno, quello di dare il suo nome da donna “Andrea Paola”, al suo centro benessere.
“L’unica cosa di maschile che mi è rimasto – ha detto - è la paternità dei miei quattro figli ai quali non rinuncerei mai”. La vita della “rinata” Paola è stata caratterizzata, per sua stessa ammissione, da una bugia, quella che lei, fin da piccola, ha dovuto dire agli altri, ai suoi genitori e, soprattutto, a se stessa. “Io sono nata donna in un corpo di uomo. L’ho sempre saputo, ma ho dovuto nascondere questa mia condizione per gli altri, i miei genitori, la famiglia, gli amici, poi la moglie e i figli. A 50 anni ho trovato la forza per dire basta”. Rende pubblica la sua esperienza perché, dice, di avere un messaggio per chi sta vivendo questa condizione in cui lei ha vissuto per 50 anni. “Mi sento come ad una corsa a staffetta – dice Paola - ho preso il testimone e lo devo passare ad altri. Quello che ho fatto lo voglio dire a tutto il mondo. Un mondo in cui c’è troppa gente che soffre nel non fare le cose per paura di ciò che possano pensare gli altri”.
Per fare questo, a breve sarà pubblicato il libro “Ho cambiato solo una vocale” in cui racconta la sua storia, edito da Herald Editore, scritto da Rossella Mamone e dalla psicologa Romana Brina.